GERUSALEMME, LA CITTÀ DA ASSAPORARE CON GUSTO
Abitudini e tradizioni si sovrappongono, come storia e religioni, per svelarne un inaspettato volto gourmet.
È un buongiorno carico di energia quello della colazione in Israele.
Il mix di ingredienti tipico affonda le proprie radici nei ritmi di vita
dei lavoratori nei kibbutz che avevano bisogno di cibi sostanziosi
iniziando la giornata molto presto al mattino. Latte, uova, formaggi, olive
e frutta, accompagnati da vari tipi di pane e bevande calde sono diventati
un elemento distintivo dell'accoglienza delle strutture ricettive del
posto, oltre che di alcuni bar e locali dove, nel rispetto delle leggi
ebraiche della kasherut, carne e latticini non vengono mai serviti insieme
in un pasto. Assolutamente da assaggiare come primo pasto della giornata lo
shakshuka, piatto di origini algerino-tunisine, dove una salsa al pomodoro
deliziosamente speziata accompagna morbide uova.
Negli ultimi anni la cucina mediorientale ha saputo arricchirsi di innovativi spunti fusion e di una grande attenzione alla freschezza dei prodotti utilizzati.
Vero e proprio paradiso per gli amanti del buon cibo sono i mercati, riflesso di una cultura locale vivace e accogliente: quello di Mahane Yehuda, meglio conosciuto come “The Shuk”, è sicuramente l’indirizzo imperdibile per tutti coloro che desiderano coniugare alla scoperta del patrimonio millenario della città di Gerusalemme anche l’incontro con la sua anima più moderna e alternativa. Qui, accanto alla fiera di prodotti alimentari di ogni tipo che trascendono razza e religioni, sono nati caffè e ristoranti di tendenza.
Riempite gli occhi delle sfumature del patrimonio stagionale gastronomico
del paese! Pesche, albicocche, prugne, mele, arance, pompelmi, fragole,
ciliegie, angurie e melagrane, spesso spremuti al momento in rinfrescanti
bibite da passeggio. Impossibile, poi, cedere alla tentazione degli
immancabili datteri!
L’aria è un’esplosione di aromi speziati che si mescolano
con il profumo del pane tradizionale a treccia, lo Challah, da
sbocconcellare camminando.
Due sono le vie principali del mercato che si intersecano in un labirinto
di stradine i cui nomi fanno riferimento ai prodotti in vendita.
Paradiso dello street food locale qui potrete gustare gli immancabili
falafel, polpettine speziate di ceci, accompagnate dall’immancabile
hummus, una purea sempre di ceci cotti, con pasta di sesamo e lo shawarma,
carne di pecora o di tacchino cotta lentamente su un grande spiedo e
servita con pita, verdure e salse.
Il food market di Mahane Yehuda è particolarmente animato di
giovedì e venerdì quando la gente si prepara per lo Shabbat e le
famiglie si radunano per consumare insieme la cena. Una coppia di heredim
percorre la zona a piedi suonando una tromba per ricordare ai commercianti
di chiudere le loro attività e tornare a casa per la cena.
Diciotto minuti prima del tramonto il venerdì e un’ora dopo del tramonto il sabato non è permesso alcun tipo di lavoro, compreso cucinare. Si accendono le candele e inizia un momento festivo di raccoglimento molto suggestivo a cui è possibile prendere parte divenendo parte attiva di un’accogliente ritualità fatta di gesti, preghiere e piatti tradizionali cucinati il giorno precedente per rispettare il riposo religioso. La portata principale sarà lo hamin, un sostanzioso stufato preparato solitamente con patate, carne, fagioli, orzo, ceci e uova sode accompagnati dal vino benedetto.
Così come New York, anche Gerusalemme è l’esempio perfetto di quanto il mix di culture e tradizioni possa regalare a una città un tocco cosmopolita unico, ancora di più per l’accezione gastronomica.