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A TU PER TU CON Daniela Fecchio

Product manager e titolare presso Europa World

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Quando hai cominciato ad operare nel mondo del turismo? Era l'alba di lunedì 6 novembre 1989.

Qual è la "molla" che ti ha fatto propendere per questo settore? La curiosità che mi ha spinta fin dalla tenera età a chiedere in regalo prima un atlante geografico e poi un mappamondo. Finalmente, dopo tanta teoria, iniziano le mie prime esplorazioni e mi appassiono nel vivere quei luoghi, quei paesaggi, quei colori, quei sapori, quei profumi e gli sguardi ospitali delle popolazioni che fino ad allora avevo solo immaginato attraverso la carta. 
E' indescrivibile l'entusiasmo e l'eccitazione che ha generato in me questa scoperta; un fiume in piena potrebbe descrivere tutto ciò.
Ho deciso che queste esperienze di viaggio dovevano essere semplicemente condivise. Da ciò tutto ebbe inizio e di lì a poco sono approdata nel mondo del turismo.

Di quali prodotti ti sei occupato nel corso della tua vita professionale prima di Europa World? Da sempre del "vecchio continente", l'Europa tutta! 
Dai "Granditinerari" in bus, che è stato il prodotto grazie al quale ho imparato il "mestiere", all'Europa del Nord, all'ex Unione Sovietica, spaziando per i Paesi Anglosassoni, l'Europa dell'Est, i Paesi Bassi, la Francia, fino a scendere verso la Penisola Iberica ed infine incontrare la grande passione della mia vita: la Turchia.

Come è nata l'idea di Europa World ed in che anno? Europa World è stata fondata ed è entrata a far parte del Quality Group nel 2004.
E' necessaria una premessa: nel corso dei primi anni le esperienze professionali che si sono susseguite, mi hanno offerto la possibilità di fare unicamente turismo generalista. Avevo da una parte la certezza che questo tipo di turismo non avrebbe avuto futuro e dall'altra tanto desiderio di fare prodotto. Dovevo cambiare. Dovevo trovare il modo di creare viaggi che all'epoca non esistevano, viaggi culturali, viaggi archeologici, viaggi "in stile", e dovevano essere viaggi al limite della perfezione e all'altezza delle aspettative di chi li acquistava. Dovevo avere la possibilità di disegnare viaggi per viaggiatori! 
Esisteva a Torino un consorzio di tour operator formato da operatori fortemente specializzati, ognuno sulle proprie destinazioni, tutti egualmente motivati ed appassionati di viaggi. Una squadra di artigiani che "disegnavano" itinerari sulle mappe per poi partire, esplorare, testare ed eventualmente correggere; fortunatamente per me esisteva a Torino il Quality Group. 
Fu così che mi presentai a Michele Serra, al quale raccontai la MIA idea di Europa.
Evidentemente devo averlo convinto poiché mi rispose che era pronto ad "investire" su questo progetto, infatti mi propose una scrivania, un PC ed un telefono. 

Qual è stato l'impegno più grande nel diventare imprenditrice? Convincermi del fatto che l'imprenditore, a differenza anche dei più grandi manager, non può avere un perimetro.

Qual è nell'ambito aziendale il valore di una squadra operativa come la tua? Tanto, e senza alcun dubbio, il mio più grande risultato: aver creato una squadra capace di superare l'inatteso. Negli anni siamo cresciuti insieme, in professionalità, consapevolezza, caparbietà, sicurezza ed entusiasmo. Insieme, ciascuno con il suo, abbiamo creato una grande realtà che non è tale unicamente per i risultati raggiunti, quanto invece poiché è frutto di tante preziose intuizioni condivise, così com'è condivisa la passione per il viaggio.

Quali sono state le tappe fondamentali della maturazione del prodotto di Europa World nel corso di questi anni? Sintetizzo: 
- raggiungere il numero giusto di passeggeri sulle singole destinazioni; 
- imporre ai nostri partner in loco le nostre scelte di prodotto, scelte legate alla conoscenza approfondita delle destinazioni e dettate dalla conoscenza delle necessità ed aspettative dei viaggiatori del Quality Group; 
- ascoltare attentamente e costantemente le richieste che arrivano dai nostri clienti cercando di coglierne gli aspetti migliorativi per poi metterli in atto.

Quali sono per la tua esperienza le differenze principali tra il mercato dell'inizio anni '90 e quello di oggi? Il turismo degli anni '90 aveva poche regole ben chiare; il tour operator creava il prodotto e decideva le tendenze, la compagnia aerea si occupava di volare, l'agenzia di viaggio si occupava di intermediazione ed il cliente prenotava ad occhi chiusi nell'agenzia sotto casa. Si viveva sereni e si guadagnava pure. Con l'avvento del web il viaggiatore diventa sempre più parte attiva nel processo di costruzione del viaggio, tant'è che è proprio il tour operator oggigiorno il primo ad adattarsi al mondo dei social media e del web. Oggi l'industria turistica vive una nuova fase dove è indispensabile interagire, conversare e capire attraverso il web, laddove si possono cogliere racconti, esperienze, tendenze e spunti innovativi. Questa nuova fase di svolta epocale è a mio avviso eccitante e rende più vitale il mercato del turismo.

C’è un itinerario, un viaggio, che nel corso della tua carriera hai disegnato ed organizzato e che per varie ragioni ti è rimasto particolarmente in mente o è divenuto un tuo best seller? É difficile rispondere a questa domanda perché ho avuto la fortuna di organizzarne e disegnarne tanti: ogni volta che ne termino uno mi sembra di aver raggiunto il top, ma puntualmente con il successivo mi smentisco e penso di essermi superato un po'...

C'è un itinerario, un viaggio, che nel corso della tua carriera hai disegnato ed organizzato e che per varie ragioni ti è rimasto particolarmente in mente o è divenuto un tuo best seller? Più che un itinerario o un viaggio c'è un Paese che è divenuto il "best seller" di Europa World e che mi è entrato nel cuore tanti, tanti anni fa; la Turchia. 
Il mio primo viaggio in Turchia risale infatti ai primi anni '90 e nonostante sia trascorso così tanto tempo, ancora oggi è viva in me tutta l'emozione di quel primo viaggio che ho mentalmente battezzato con il nome de "i sapori, i profumi ed i colori d'oriente ..." 
L'intenso aroma del caffè turco profumato alla cannella; 
Il sapore, il colore, il profumo inconfondibile che sprigionano le piramidi di spezie vendute nei bazar; i colori vivaci, intensi e luminosi della pahsmine che si possono acquistare ad ogni angolo di strada; i tramonti infuocati sul Bosforo con le guglie dei minareti e le cupole delle moschee che si tingono di arancio;i riflessi cangianti dell'alba sulle curve morbide e sinuose della Cappadocia.
Vi devo confessare che immediatamente ho subito tutto il fascino e la suggestione di un Paese diviso fra Asia ed Europa, ponte fra i due continenti dove Oriente ed Occidente si incontrano, dove tradizione e modernità convivono armoniosamente, dove la bellezza naturale del paesaggio seduce ed attrae tanto quanto diecimila anni di storia.
Pochi altri paesi al mondo hanno l'incredibile fascino della Turchia, uno scrigno ricco di storia antichissima; Ittiti, Assiri, Greci , Romani, Bizantini e Ottomani, e ancor prima le civiltà preistoriche, hanno contribuito a rendere questa terra la "culla della civiltà".

Come spieghi la peculiarità di Europa World in un mercato che, per le destinazioni europee, sembra ormai propendere per il prodotto erogato dalle OLTA? Quali sono le novità che Europa World ha portato sul mercato e che prima non erano proposte sul mercato italiano? Sposando la filosofia del Quality Group, abbiamo saputo intervenire sul prodotto in maniera decisa così da poter offrire al viaggiatore ciò che non può trovare altrove e soprattutto sul web. Abbiamo proposto combinazioni di viaggi che un tempo non esistevano, abbinando più destinazioni e rispondendo alle richieste anche più strane, cosa che è impossibile gestire sul web.

C'è un viaggio, al di fuori dei tuoi prodotti, che non sei ancora riuscita a compiere e che rimane nei tuoi sogni? Sì, l'India. Devo ammettere che fino a qualche anno fa non avevo preso in considerazione un viaggio in questo Paese che ora ho imparato a conoscere ed apprezzare attraverso i racconti di Marta Lion, responsabile prodotto di Mistral Tour. Ho assistito molte volte alle sue presentazioni, ma, e soprattutto, ho avuto la fortuna di sentirmi raccontare in diverse occasioni la "sua" India e me ne sono innamorata.