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Birmania


Storia

La storia del “Paese delle Pagode” ha origini remote e ci parla di popolazioni Mon che qui arrivarono sin dal 2.500 a.C. dalle regioni dell’Asia centrale. Originari di una vasta regione che si estendeva dal Myanmar alla Cambogia, nel corso dell’ultimo millennio i Mon sono stati assorbiti dai birmani dai thai del Myanmar e della Thailandia, e la loro integrazione è stata tale che alla storia e alla cultura di questo popolo è stata dedicata scarsa attenzione da parte degli studiosi anche se in entrambi i Paesi sopravvivono vestigia della lingua e della cultura Mon. Nessuno conosce con certezza le loro origini, ma forse i Mon discendono da un gruppo di indiani emigrati da Kalinga, un antico regno situato a cavallo dei confini degli odierni stati indiani Orissa e Andhra Pradesh e ad essi si devono gli albori della civiltà e della religione di questo Paese. Ma la storia vera e propria del popolo birmano risale a soli mille anni fa: provenienti dalle regioni circostanti dell’Himalaya fusero le loro tradizioni con quelle dei popoli soggiogati. Inizialmente la civiltà Mon risentì degli influssi indiani, soprattutto quello religioso. Di entrambe le correnti religiose essi hanno recepito maggiormente la purezza del messaggio spirituale, apportando elementi di carattere tantrico e animistico. Dall’India infatti provenivano l’induismo e il buddhismo, che vennero assorbiti in egual misura dai Mon. Il primo è il complesso di credenze e pratiche sociali che, migliaia di anni fa, si trasformò nella religione dominante dell’India. Il buddhismo si affermò successivamente, attraverso insegnamenti di un principe indiano di nome Siddharta, nato attorno al 560 a.C. Il suo praticare avrebbe liberato tutti gli esseri viventi dalle sofferenze dell’esistenza. In seguito gli venne attribuito l’appellativo di Buddha, ovvero “l’Illuminato”, dato che, spogliandosi di false credenze, era riuscito a trovare la via della liberazione dalla sofferenza. È ormai certo che i Mon fossero prevalentemente buddhisti sin dai primi tempi. Sembra che vi sia stato un periodo in cui i Mon della Birmania subirono una forte influenza induista e il buddhismo declinò. Tuttavia si sa che nell’XI secolo i regni Mon di Pegu e Thaton erano buddhisti.

La seconda ondata migratoria verso la Birmania, dopo i Mon, fu quella dei Tibeto-birmani da nord. I Birmani, che oggi costituiscono l’etnia più numerosa del Paese, credono che i loro antenati Tibeto-birmani fossero i Pyu, i Kanyan e i Thek. Quasi nulla si sa delle ultime due popolazioni oltre ai nomi. Molto di più si può dire dei Pyu, che hanno lasciato tracce di una civiltà molto evoluta. Nella Birmania centrale è stato scoperto il sito di un’antica città Pyu, che probabilmente risale all’inizio dell’era cristiana. Il suo nome, Beikthano, è una versione birmana dell’appellativo della divinità indù Vishnù. Non sono stati trovati statue o reperti buddhisti, ma vi sono ragioni per credere che una corrente buddhista possa aver convissuto con il culto di Vishnù. I resti di altre città Pyu sono stati scoperti ad Halin e Thayekhittaya; si pensa che siano fiorite nello stesso periodo, approssimativamente fra il V e il IX sec. d.C. Neppure ad Halin sono stati scoperti reperti buddisti, mentre gli scavi di Thayekhittaya ne hanno portato alla luce alcuni. Vicino a quest’ultima città vi sono anche tre pagode, monumenti buddhisti costruiti solitamente per conservare reliquie sacre; vi sono varie tipologie di pagoda e quelle di Thayekhittaya sono simili ad altre costruite in India durante la dinastia Gupta, che regnò dal IV al VI sec. d.C. È evidente che, sebbene i Pyu fossero una popolazione tibeto-birmana di ceppo mongolico, la loro cultura era molto simile a quella dell’India in conseguenza della dominazione da parte delle popolazioni indiane provenienti da occidente. Proprio per questo la tradizione birmana vuole che i primi re della Birmania fossero di sangue reale indiano. Secondo la leggenda, il primo regno fu fondato in una località di nome Tagagung, molto prima di Thayekhittaya e di Beikthano. Non sono ancora stati scoperti reperti archeologici sufficienti a confermare la leggenda, ma ricerche future potrebbero rivelare un periodo più antico della civiltà Pyu. La potenza dei Pyu cominciò a tramontare nell’VIII secolo, in quello successivo il loro regno fu distrutto da popolazioni provenienti da Nanchao, nella Cina meridionale, e da allora scomparvero. Forse si spostarono altrove, oppure furono assorbiti dai Birmani che in quel periodo cominciavano a far sentire la loro presenza; essi appartenevano allo stesso ceppo dei Pyu. È comunque abbastanza certo che fondarono la città di Bagan attorno all’850 d.C. Il nome Bagan ispira leggenda ai Birmani che a ricordo della loro gloriosa dinastia hanno lasciato esclusivamente monumenti religiosi. Anawratha, che si ritiene salito al trono di Bagan nel 1044, fu il primo re a estendere il dominio birmano su gran parte del Paese e a diffondere il buddhismo Therevada fra i Birmani. Therevada significa “La via degli anziani” e indica quella corrente del buddismo che si attiene ai precetti di Budda, contenuti in una raccolta di scritti Tripitaka. Il buddhismo Therevada è anche conosciuto come Hinayana o “Piccolo Veicolo”, soprattutto dai buddisti della setta Mahayana o “Grande Veicolo”. Questa corrente contiene molti caratteri dell’induismo e del tantrismo, una religione che contiene molti segreti e rituali magici. Prove attestano che all’epoca del regno di Anawratha i birmani seguivano sia il buddhismo Mahayana sia il Theravada. Solo dopo la vittoria di Anawratha sul regno Mon a Thaton, probabilmente tra il 1054 e il 1057, il credo Therevada divenne la religione dominante, la cui dottrina sostiene che per raggiungere il nirvana, l’individuo debba “compiere con diligenza il cammino verso la propria salvezza”. Il buddhismo therevada è mescolato a elementi propri dell’induismo, buddismo mahayana e a elementi di culto degli spiriti nat (spiriti guardiani benefici o malefici). I contatti con i raffinati Mon contribuirono notevolmente allo sviluppo della cultura birmana. Alcuni fra i primi monumenti di Bagan furono costruiti probabilmente con il concorso di artisti e maestranze Mon. Contemporaneamente ebbe inizio lo sviluppo del birmano come lingua scritta che utilizza caratteri indiani e il linguaggio dei testi religiosi buddhisti. Il regno di Anawratha ha lasciato un’impronta durevole unendo sotto il suo controllo la fascia centrale del Paese, il Tenasserim e l’Arakan settentrionali e alcuni principati dello Shan occidentale, fu il primo a creare una nazione con tre gruppi etnici principali assoggettati ad un'unica autorità. Il buddhismo Therevada, avrebbe costituito il fattore determinante nella formazione del carattere della società birmana. Nel 1077 succedette ad Anawaratha suo figlio Sawlu, il cui regno fu breve. Gli succedette Kyansittha, uno dei re più romantici e amati della storia birmana. Il tempio di Ananda, il più famoso dei monumenti di Bagan fu fatto erigere da lui. Gli succedette Alaungsithu ma il XIII secolo coincise con il declino qualitativo dei regnanti. A nord-est la Cina era caduta sotto la feroce dominazione dei Mongoli e a est gli Shan stavano rafforzandosi. Nel 1287 Bagan fu saccheggiata dai Mongoli che segnò il crollo del regno costruito da Anawratha. I Mon si sottrassero al dominio di Bagan e gli Shan avanzarono nella Birmania centrale. Gli Shan costituiscono il terzo importante gruppo etnico birmano. Appartengono al ceppo Tai, la popolazione più diffusa nell’Indocina. Secondo la tradizione Shan, il primo regno venne fondato da Beinnaka, discendente dei re di Tagaung dopo la caduta dell’antica capitale Pyu. Il nome Tagaung, è ritenuto da alcuni di provenienza Shan, e questo dimostrerebbe un collegamento fra i Birmani e gli Shan fin dal tempo dei primi Pyu. Ma non è assolutamente certo. Gli Shan sono menzionati per la prima volta in iscrizioni su pietra del XII sec. Nel XIII sec. , nuove ondate di popolazioni Tai in fuga davanti all’espansione mongola occuparono l’altopiano orientale della Birmania e l’attuale Thailandia. Gli Shan della Birmania combatterono contro i Mongoli e contemporaneamente, cominciarono ad attaccare il regno di Bagan. Fra la fine del XIII secolo e il primo quarto del XVI, gli Shan dominarono la Birmania centrale. Nei primi anni successivi alla caduta di Bagan, vi furono tre regni di principi Shan. Tuttavia, nella seconda metà del XVI sec. rimase solo Ava, la capitale di uno di questi. Sebbene i governanti fossero di discendenza Shan, in tutto il regno l’influenza birmana fu predominante, in particolare nella letteratura che a quell’epoca produsse le opere migliori della tradizione birmana. I più noti sono componimenti poetici a carattere religioso di monaci buddhisti.

I Mon si erano liberati dal dominio birmano con il progressivo declino della potenza di Bagan. Nel 1287 Wareru, un Mon-Shan fondò il regno di Martaban, sulla costa del Tenasserim, estendendo il suo dominio a tutta la Birmania meridionale. In seguito attacchi da parte dei regni sorti nella vicina Thailandia costrinsero i Mon ad abbandonare Martaban. Nel 1369 la capitale venne trasferita a Pegu che fu governata daa re Yazadhirit. Innumerevoli furono le guerre in cui vennero coinvolti i Mon, gli Shan e gli Arakan, un popolo che aveva fondato un proprio regno lungo la costa occidentale della Birmania.

I regni Mon fiorirono per molti decenni. Il XV secolo diede due grandi sovrani, la regina Shin Saw Bu, dal 1453 al 1472, e il re Dhammazedi dal 1472 al 1492. Entrambi erano profondamente religiosi e durante i loro regni, la pagoda Shwedagon cominciò ad assumere la sua magnificenza. Essa si trova su una collina dell’attuale Rangoon il cui nome significa “Dorata Dagon”, nome dell’insediamento Mon esistente un tempo sul sito di Rangoon. Le iscrizioni su pietra fatte eseguire da Dhammazedi raccontano la storia della costruzione della pagoda e del suo successivo abbellimento da parte dei monarchi di Pegu. La pagoda di Shwedagon è una testimonianza duratura della devozione dei Mon alla fede buddhista. Anche a Pegu si trovano due monumenti molto venerati dai buddisti, la pagoda di Shwemawdaw e il Shwethalyaung, entrambi furono costruiti prima del regno di re Dhammazedi, che ne preservò la conservazione e fece erigere altre importanti opere religiose. I primi contatti della Birmania con l’Occidente risalgono al XV sec. I mercanti italiani furono i primi a commerciare con il regno Mon, ma i Portoghesi, arrivati in seguito, avrebbero svolto un ruolo più importante nella vita della Birmania. Durante i primi anni del XVI sec., questi stabilirono colonie in India e sulla penisola di Malacca, e costruirono un fondaco nell’insediamento Mon di Martaban, avviando così un fiorente commercio con i Mon. Gli anni della stabilità di Pegu furono anche quelli della decadenza di Ava, i cui re non furono in grado di opporsi agli Shan. Quando Ava divenne preda del caos, cominciò a sorgere la potenza di Taungoo. Il periodo di Toungoo è noto come la seconda unificazione della Birmania (la prima fu quella di Anawratha di Pagan). Tabinshwethi, figlio e successore del regnante Minkyinyo, stabilì la sua capitale a Pegu; sembra che ammirasse i Mon e la loro cultura. Tabinshwethi fu assassinato da un suddito Mon e Bayinnaung rese Pegu capitale fiorente unendo Birmani, Shan e Mon sotto un’unica autorità. Dopo la morte di Bayinnaung, gli Arakan e i Tai scatenarono nuove guerre ed i Portoghesi iniziarono a svolgere un’azione sempre più importante nelle dispute fra Birmani, Arakan e Tai.

L’anno in cui Ava venne distrutta da un incendio, fu anche quello della nascita di una nuova dinastia birmana. Aung Zeya, autorità di un villaggio presso Shwebo, nella Birmania centrale, riunì sotto un’unica autorità i Birmani. Sarebbe stato ricordato come Alaungpaya, primo re della dinastia Konbaung. Durante il suo regno - 1752/1760 - riunì nuovamente Birmani, Shan e Mon, estendendo il suo potere anche a province contigue della Thailandia. La dinastia Konbaung ebbe dieci re e quattro capitali: Shwebo, da dove Alaungpaya aveva iniziato l’ascesa al trono, Ava, l’antica capitale, Amarapura fondata nel 1783 e infine Mandalay, ultima sede del regno. Durante i regni della dinastia Konbaung l’Arakan venne annesso ai domini birmani, mentre Manipur e l’Assam, stati indiani confinanti, divennero regni vassalli. Vi furono anche molte guerre con i Tai, ma l’originario schema dei regni vicini in lotta per la supremazia era stato alterato dall’arrivo degli Europei. Durante il XVII e il XVIII sec. Portoghesi, Olandesi, Francesi e Inglesi entrarono in competizione per ottenere diritti di commercio e possedimenti nell’Asia meridionale e sud orientale. L’India cadde sotto il dominio inglese. Era l’epoca dell’espansione coloniale. I rapporti fra Birmani e Britannici furono tempestosi sin dall’inizio e vi erano stati scontri persino durante il regno di Alaungpaya. Solo nel 1824 scoppiò la prima guerra anglo-birmana per il Manipur e l’Assam. I Birmani con la loro sconfitta dovettero rinunciare alle pretese sui due Stati vicini e la cessione dell’Arakan e del Tenasserim agli Inglesi. Seguirono altre due guerre anglo-birmane e l’ultima, scoppiata nel 1885, fu quella decisiva, poiché le truppe britanniche conquistarono Mandalay e Thibaw, l’ultimo re Konbaung venne portato in India e la Birmania entrò a far parte dell’impero britannico. La dominazione britannica apportò grandi cambiamenti e la Birmania venne colonizzata e amministrata come l’India britannica. Numerose furono le sommosse interne fino al 1941, data in cui gli Inglesi lasciarono definitivamente il Paese, rendendo la Birmania repubblica indipendente con il partito nazionalista AFPFL. Dal 1962 la Birmania divenne una repubblica socialista guidata dal Partito Birmano del Programma Socialista.