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Francia


Storia

I primi insediamenti in Francia risalgono al Paleolitico, in cui arrivarono le prime pitture rupestri.
Nel 4000-2000 a.C., nell’epoca del Neolitico, invece risalgono i dolmen e menhir della Bretagna.
Le popolazioni residenti nei territori francesi erano già sufficientemente sviluppate da ottenere relazioni commerciali con la Spagna e l’Europa centrale.
I celti arrivarono nel territorio francese nel XIII secolo, dando una svolta decisiva allo sviluppo commerciale e culturale. I coloni greci di Massalia, l’odierna Marsiglia, utilizzarono la città inizialmente come stazione commerciale, e dopo qualche anno iniziò ad assumere sempre più importanza, fino al 121 a.C. anno in cui arrivarono i romani in Gallia e conquistarono la Massalia.
In realtà Giulio Cesare arrivò in Gallia nel 58 a.C., occupando delle terre francesi in poco tempo grazie al mancato sostegno delle diverse tribù galliche.
L’unica tribù che riuscì a difendersi dall’avanzata romana fu quella di Vercingetorige, che ottenne inaspettate vittorie contro il potente esercito di Cesare.
I romani fondarono città, costruirono strade, acquedotti (il Pont du Gard) e gli stessi galli vennero integrati nell’esercito concedendogli anche la cittadinanza.
Nel III secolo d.C. iniziò la fine dell’Impero Romano, dovuto alle incursioni barbariche composte da Svevi, Vandali, Visigoti e Burgundi, che attraversarono la Francia per poi arrivare in Spagna.
 
Nel V fu la volta dei Franchi che riuscirono a scacciare i Visigoti dalla Francia e consolidarono il loro potere con il re Clodoveo che fondò una dinastia, i Merovingi, laddove regnarono fino al 751.
I Merovingi erano chiamati i “re fannulloni”, per la loro debolezza ed inefficienza amministrativa.
L’ultimo re merovingio fu Pipino il Breve, che dopo la sua morte salì al trono il figlio Carlo Magno, coinvolto in alcune campagne militari. Nell’800 Carlo Magno venne incoronato come imperatore del Sacro Romano Impero dal papa Leone III, ed istituì una serie di riforme amministrative e culturali.
Con la morte dell’ultimo re carolingio (l’impero di Carlo Magno) nel 987, l’aristocrazia decise di incoronare re Ugo Capeto. Sotto il suo dominio il Paese vide la sua potenza aumentare sempre più, e la relativa pace si insediò con il matrimonio di Eleonora d’Aquitania con Enrico di Normandia, futuro re d’Inghilterra.
L’unico che riuscì a riappropriarsi di gran parte dei territori caduti sotto l’influenza inglese, fu Filippo Augusto, che dopo lo sterminio dei Catari, avvenuta per ordine di Luigi III figlio di Filippo, la Francia diventò la più potente tra le nazioni europee.
 
Nel 1328 si ripresero i contrasti con gli Inglesi, la crisi dinastica avvenuta con la morte di Carlo IV, portò alla guerra dei Cent’anni. Questa guerra terminò grazie all’intervento di una figura leggendaria, Giovanna d’Arco, che nel 1429 rese possibile l’incoronazione di Carlo VII, e grazie al suo coraggio le truppe francesi riuscirono a cacciare gli inglesi dal loro territorio. (Giovanna d’Arco venne incolpata come infedele e bruciata al rogo)
Nel 1572 la Francia fu scombinata dalle lotte interne tra cattolici e protestanti, che raggiunsero l'apice con la sterminio avvenuto nella notte di San Bartolomeo, quando molti Ugonotti ovvero i protestanti francesi  radunati per le nozze della regina Margot con il protestante Enrico di Navarra, furono crudelmente massacrati dalle truppe del movimento cattolico dei conti di Guisa.
Enrico di Navarra divenne re di Francia con il nome di Enrico IV, e si trovò costretto a dover rinunciare alla propria fede. Ma nel 1598 con l’editto di Nantes, impose la libertà di culto in tutto il Paese oltre a garantire agli Ugonotti il diritto di accedere alle stesse cariche pubbliche, alle stesse scuole e di costruire roccaforti di difesa.
 
Il seicento francese fu condizionato dal regno di Luigi XIII il quale era contrario ai Protestanti, e dopo essersi impadronito di uno dei luoghi più importante per i Protestanti, Montpellier, la loro presenza non ebbe più alcun peso politico e militare in Francia.
Dopo la morte di Luigi XIII, il suo successore Luigi XIV, nel 1685 abolì l’editto di Nantes, e le potenze europee protestanti si unirono nella Lega Asburgica che mosse contro la Francia.
La guerra si concluse nel 1697 con la pace di Rijswik a sfavore del re Luigi XIV, con esiti drammatici per la situazione economica del Paese, avendo anche tentato di aiutare anche la Spagna nella Guerra di Successione.  
 
Nel 1774 con la salita al trono del re Luigi XVI la situazione del Paese era piuttosto drammatica. Qualche anno dopo il re tentò di sciogliere l’Assemblea Nazionale che si autonominò come Costituente con la forza, ottenendo come risultato che la popolazione di Parigi si rialzasse, attaccando il 14 luglio la Bastiglia, simbolo dell’oppressione e dell’ingiustizia sociale, liberando i detenuti. Questa data ancora oggi è considerata come giorno di Festa nazionale francese.
 Nel 1791 fu proclamata la Costituzione e nel ’92 dopo una sommossa popolare, venne proclamata da una nuova assemblea chiamata Convenzione Nazionale, la Prima Repubblica.
In breve tempo si manifestò nel Paese una vera e propria guerra civile, mentre le potenze europee movevano contro la Repubblica.
Il comandante degli eserciti rivoluzionari, Napoleone Bonaparte, decise di proteggere il Paese dagli attacchi delle nazioni europee, alleate per paura del diffondersi degli ideali rivoluzionari francesi.
 
Nel 1799 realizzò un colpo di stato, salì al potere con il titolo di Primo Console e dopo aver firmato due vittoriosi trattati di pace con Austria e Inghilterra, riuscì anche a ripristinare l’equilibrio all’interno del Paese. Inoltre grazie al sostegno di Papa Pio VII nel 1804, Napoleone fu incoronato imperatore.
Nonostante il suo trionfo internazionale e le riforme strutturali, tra il popolo iniziò a crescere un certo malcontento dovuto alle immense spese per le campagne militari.
Nella disastrosa campagna militare in Russia, Napoleone venne fatto prigioniero, e in sua assenza salì al trono Luigi XVIII. La sua successiva fuga e il tentativo di riconquistare il potere, si conclusero con la drammatica sconfitta a Waterloo, nel 1815 che segnò la fine di Napoleone e degli ideali rivoluzionari.
A seguito del malcontento e della crisi economica il re fuggi in Inghilterra, e in Francia venne nominato un governo provvisorio che proclamò la seconda Repubblica.
Nel 1852 il nipote di Bonaparte si autoproclamo imperatore dopo la vittoria delle prime elezioni presidenziali. Sotto il suo controllo il Paese conobbe un periodo di sviluppo commerciale e delle infrastrutture, ma questa fase si arrestò con la sconfitta contro la Prussia e la cattura di Napoleone III.
Successivamente fu proclamata la terza Repubblica dall’impronta conservatrice.
 
Nel 1914 la Francia aderì alla Prima Guerra Mondiale, alleata con la Gran Bretagna e la Russia (la Triplice alleanza), si trovò subito invasa dai Tedeschi subendo un altissimo numero di vittime ed un grave peggioramento economico.
Alla fine della Guerra, quando la Germania fu obbligata a firmare l’Armistizio di Versailles, nel 1919, la Francia richiese i risarcimenti per i danni subiti.
La Francia entrò nuovamente come alleata all’Inghilterra nella Seconda Guerra Mondiale, iniziata con l’invasione della Polonia da parte della Germania nel 1939. Circa un anno dopo, i tedeschi riuscirono a ad occupare Parigi, creando una guerra intestina tra collaborazionisti della Repubblica ed il controllo tedesco.
Grazie al generale De Gaulle che fondò il Consiglio Nazionale della Resistenza, La Francia uscì nuovamente vittoriosa dalla guerra, ma sempre distrutta. La ricostruzione del Paese venne affidata sempre a De Gaulle che nazionalizzò il trasporto aereo, le miniere di carbone e la Renault.
Nel 1946 venne firmata una nuova Costituzione e proclamata la quarta Repubblica, mentre nel 1957 assieme ad altri stati europei siglò l’atto di nascita della CEE.
Il generale De Gaulle fu capace di garantire al suo Paese uno sviluppo industriale senza antecedenti.
Ma negli anni Sessanta, arrivarono i primi segni di sofferenza con la rivolta del Movimento studentesco che paralizzo in breve tutta la Francia, in un grande sciopero generale.