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Laos


Storia

 

Storia antica

Abitato sin da epoche remote, come dimostrano le vestigia della Pianura delle giare, il Laos fu a lungo soggetto ai domini vietnamita e cambogiano, in particolare dei gruppi Cham e Khmer. Nel V secolo si fece sentire l'influenza della civilizzazione indù e quindi della civiltà Dvaravati, buddhista. Il sito di Wat Phu, a sud del paese, fu fondato in quell'epoca. Tuttavia, solo nel XIII secolo, a Luang Prabang, si riuscì a costituire un regno autonomo di un certo rilievo. Nel 1353 si costituì il regno di Lane Xang (Paese del milione di elefanti) e si rafforzò definitivamente il buddhismo. Il reame si consolidò e Vientiane ne diventò la capitale nel 1520. Già nel XVII secolo il regno decadeva però repentinamente.

Dal secolo XVIII alla prima metà del secolo XX

Il Laos fu conquistato dai thai nel 1778. Fu così integrato nel Regno del Siam, benché riuscisse a preservare una certa autonomia. Nel 1893 i laotiani accolsero di buon grado la protezione francese, sottraendosi definitivamente al dominio thai e divenendo un Regno autonomo nell'ambito dell'Indocina Francese (1899). Sotto la guida del Viceconsole Auguste Pavie e del Re Sisavang Vong, che regnò dal 1904, il Laos guadagnò una certa stabilità. Tra il 1940 e il 1945 il Regno fu occupato dalle forze dell'Impero Giapponese, che si voleva sostituire ai francesi come potenza protettrice dell'Indocina. Tuttavia i francesi riottennero il protettorato nel 1945 e nel 1949 proclamarono l'indipendenza del Regno.

Storia recente

I primi anni di indipendenza furono caratterizzati da grande stabilità e continuità politica col periodo pre-bellico. Il Re Sisavang Vong regnò fino al 1959 mantenendo eccellenti rapporti con la potenza coloniale francese. A lui successe Savang Vatthana, che, pur regnando fino al 1975, dovette fronteggiare quasi subito una costante guerra civile che si intrecciava con le vicine crisi vietnamite e cambogiane. Si verificò una terribile lotta di successione che vide lo scontro fra tre Principi: il Principe Souphanouvong, fondatore del partito comunista Pathet Lao e non a caso soprannominato il "Principe rosso", filo-vietnamita; il Principe Vong Savang, Erede al Trono ufficiale, non legato a fazioni politiche; il Principe di Champasak, capo del Partito Costituzionale. La lotta si chiuse solo nel 1975 con la vittoria del Principe rosso, che depose e fece deportare il vecchio Re Savang Vatthana con tutta la sua famiglia, nonché i Principi rivali. Il Principe Souphanouvong fondò la Repubblica Popolare Democratica autoproclamandosene Presidente. Egli organizzò un regime comunista seguendo la politica dei paesi vicini; nel 1986 abdicò a favore del suo delfino, Phoumi Vongvichit. Dopo il crollo del blocco sovietico ebbe inizio una certa liberalizzazione economica, ma il potere comunista si è mantenuto saldo, pur abbandonando concezioni ideologiche e concentrando la propria azione su una forte militarizzazione della gestione politica del Paese. Ha altresì mirato a rappacificarsi con le vecchie opposizioni, tentando di integrarle nel regime. Dal 1992 il Paese si è aperto al turismo e nel 1994, grazie a un finanziamento australiano, è stato costruito il primo ponte sul Mekong (il ponte dell'amicizia) che unisce Laos e Thailandia. La principale opposizione al governo è oggi costituita dall'etnia hmong, fedele alla dinastia di Savang Vattana.