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SRI LANKA, VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI DELLA BEVANDA CHE HA FATTO LA STORIA DELL’ISOLA

"L’isola più bella del mondo", così definì Marco Polo lo Sri Lanka nel Medioevo e tale è rimasta. Scopriamo insieme questo rigoglioso giardino e soprattutto le sue immense piantagioni di tè che rappresentano il suo cuore pulsante.

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Il cuore dello Sri Lanka è uno scrigno prezioso caratterizzato dalle vestigia lasciate nei secoli dalle antiche civiltà che hanno contribuito alla creazione di quello che oggi è identificato come il suo "Triangolo culturale", l’area in cui sorsero le diverse capitali delle dinastie regnanti cingalesi. Ma ciò che caratterizza maggiormente quest’area è proprio la sua natura lussureggiante, la leggendaria biodiversità tropicale che è stata preservata grazie all’istituzione di stupendi Parchi Nazionali che occupano più del 13% della ridotta superficie dello Sri Lanka. Fu il Re Devanampiya Tissa a istituire nel 247 a.C. la prima oasi di fauna e flora selvatica del mondo ispirandosi al sacro precetto buddista per cui non bisognerebbe danneggiare alcuna forma di vita. Ed è proprio nel centro dell’isola che si può incontrare Hill Country, un luogo sospeso tra il reale e l’onirico. caratterizzato da un verde brillante che incornicia mille cascatelle e contraddistingue le affascinanti piantagioni collinari di tè. Le geometrie di questi luoghi catturano l’occhio del viaggiatore e lo imprigionano in un gioco di meravigliosi terrazzamenti studiati appositamente in rilievo per agevolare l’irrigazione e prevenire l’erosione del terreno. Oggi la maggior parte di piantagioni di tè nero dello Sri Lanka è situata ad altitudini comprese tra i 500 e i 1.600 metri. Le qualità migliori vengono però da fattorie che si trovano oltre i 1.200 metri dove il clima è più fresco. Le maggiori aree produttive sono quelle di Galle, Ratnapura, Kandy, Uva, Nuwara Eliya e Dimbula.

LA STORIA
In questo paese eccezionale, tra le ampie e fertili colline, cresce una delle qualità di tè più pregiate al mondo. Il nome stesso, Ceylon, è diventato un sinonimo del tè e ne è un marchio di garanzia.

Tutto comincio’ nel lontano 1869, quando un potente batterio chiamato Hemileia Vastarix, colìpì gravemente le numerose piantagioni di caffé presenti a quel tempo sull’isola, distruggendole e mettendo in ginocchio la forte industria che vi ruotava intorno. La svolta va accreditata a James Taylor, uno scozzese unanimemente considerato come il pioniere delle piantagioni di tè in Sri Lanka. Dopo essere stato in India per imparare a coltivare il tè, Taylor tornò nel Ceylon britannico e realizzò la prima piantagione a Kandy. Era il 1867. Cinque anni dopo fondò una fabbrica di tè nella tenuta di Loolecondera e iniziò a confezionarlo. La sua prima spedizione raggiunse il Regno Unito nel 1875.

Fu grazie alla visione di quest’uomo e alla determinazione della popolazione dell’isola che fu possibile trasformare gli ettari di terra ormai bruciata e irrecuperabile nell’inizio di una nuova e fiorente industria basata sul tè. Quando Thomas Lipton, un milionario britannico, visitò il Ceylon britannico, conobbe Taylor e iniziò a interessarsi dell’esportazione del tè. La sua compagnia iniziò ad acquistare il Ceylon Tea e ad esportarlo in Europa e America nel 1890, fondando il famoso marchio noto a tutti.

Le grandi aree boschive e forestali lasciarono gradualmente il posto ad appezzamenti destinati alla coltivazione di tè e le tenute delle società britanniche diventarono proprietà del governo cingalese dopo la statalizzazione del 1972, quando Ceylon divenne una Repubblica e riprese l’antico nome di Sri Lanka. Le piantagioni di tè sono così importanti per l'economia del paese che il parlamento ha persino istituito uno speciale Consiglio del tè. Questo organo di regolamentazione non ha analoghi nel mondo ed è impegnato nella selezione di prodotti, nella vendita di tè all'estero, nella pubblicità e nel marketing. Su richiesta dell'esportatore, il Consiglio del tè certifica la merce. Se sulla confezione è disegnato un leone con una spada, il livello di qualità è certificato. La produzione di tè è una delle più importanti fonti di guadagno dello Sri Lanka, facendo dell’isola il quarto produttore mondiale di tè dopo Cina, India e Kenya.

PROCESSO
Le piantagioni di tè si trovano in particolare nelle alture centrali dell’isola, dove la pioggia e il clima umido e fresco ne favoriscono la produzione di alta qualità. Coltivata in molte aree tropicali e sub-tropicali del pianeta, la pianta che dà vita alla famosa bevanda si chiama Camellia Sinensis. Originaria della Cina, fu esportata in Giappone e successivamente in India e in Sri Lanka. Abbandonato a se stesso, l’arbusto potrebbe crescere fino a superare i tre metri, ma le piante a scopo produttivo vengono potate e mantenute più basse (100-150 cm), in modo tale che risulti più semplice la raccolta delle foglie e ne venga incentivata la germogliatura. Solo infatti quelle giovani, fresche e appena sbocciate (conosciute come flush) sono meritevoli di essere raccolte, al fine di preservarne l’alta qualita’.

La raccolta si effettua in primavera nei distretti occidentali e in estate in quelli orientali, a seconda del vento monsonico e le foglie vengono raccolte quasi esclusivamente da donne, per lo più di etnia tamil. Una volta raccolte vengono fatte seccare tramite ventilazione naturale o indotta. C’è poi la fase della fermentazione ottenuta con macchinari appositi e quella dell’ossidazione, ovvero quella che fa perdere loro il colore verde a discapito di una tonalità più ramata. Questo processo produttivo si riferisce in particolare al tè nero, se si parla di tè verde, per esempio, le cose cambiano perché, in questo caso, le foglie non subiscono nessuna fermentazione. Mentre il tè bianco viene ottenuto dalle prime foglioline all’apice del fusto, e proprio per questo ne vengono prodotte quantità ridotte. I tè di bassa quota sono utilizzati per produrre miscele destinate alla grande distribuzione mentre i giardini più in quota come quello di Nuwara Eliya producono i migliori tè dell’isola. Il tè nero di Ceylon ha un aroma molto forte e un sapore deciso e oggi l’isola può fregiarsi del logo che per gli occidentali è l’equivalente del marchio DOP.

LE TIPOLOGIE DI TÈ
In Sri Lanka come detto vengono prodotte tre varietà di tè vediamone le caratteristiche in dettaglio:

  1. Tè nero: il più famoso nel mondo, dal gusto forte e persistente. La lavorazione delle sue foglie prevede appassimento, arrotolamento, fermentazione e asciugatura. Durante l’ossidazione (fermentazione) le foglie di tè acquistano un colore rosso ramato che dà all’infuso un colore scuro. Utilizzato anche nella tradizionale ricetta Tè Chai indiana: tè nero, cannella, noce moscata, chiodi di garofano, cardamomo, spesso con latte e zucchero o miele.
  2. Tè verde: prodotto con le stesse foglie del tè nero, il tè verde ha un gusto più delicato. Si differenzia nel metodo di preparazione: le foglie non vengono ossidate e mantengono quindi il loro colore verde.
  3. Tè bianco: il più raffinato e costoso di tutti. Viene prodotto solo con le gemme della pianta, raccolte esclusivamente a mano. Dopo essere state arrotolate, le foglie vengono lasciate appassire al sole ed essiccare senza che si verifichi alcuna ossidazione. Questo dà alle foglie un tipico colore argentato mentre l’infuso è giallo chiaro.

Ma oltre alle tre principali tipologie esistono molte sotto-varietà legate alle specifiche aree di coltivazione che possono conferire caratteristiche organolettiche peculiari e distintive al tè, in particolare:

Area di Kandy

Il tè di Kandy è coltivato al centro del paese in piantagioni dai 610 ai 1219 metri sul livello del mare ed è una varietà corposa. È ideale per chi vuole un tè forte e pieno di sapore.

Area di Uva

Cresce ad un’altitudine tra i 914 e i 1521 metri sul livello del mare, sulle montagne centrali dello Sri Lanka ed ha un sapore unico, esoticamente aromatico. Questa varietà di tè Uva è utilizzata in molte miscele differenti.

Area di Dimbula

Complici le temperature con il freddo secco e le piogge monsoniche il tè Dimbula si presenta con una gamma di tè dal corposo al leggero e delicato. È il nome più famoso associato a “Ceylon Tea”.

Area di Nuwara Eliya

Il tè di Nuwara Eliya è unico nel suo genere. È coltivato ad un’altitudine di 1902 metri sul livello del mare e produce una tazza di tè delicato, squisitamente sapido.

Area di Ruthuna

Il tè cresce a circa 610 metri dal livello del mare e la condizione del terreno rende le foglie più scure dando all’infuso un gusto forte e distintivo. È adatto a chi ama il tè denso e dolce, anche senza latte.

E PER CHIUDERE I SEGRETI PER UN BUON TÈ
Per preparare una tè eccezionale, profumato e aromatico, esistono 3 piccoli trucchi che vanno conosciuti e sempre rispettati.

 Primo suggerimento: l’acqua

Scegliere acqua con il più basso contenuto di minerali e Sali, a Ph quasi neutro.

Secondo suggerimento: temperatura

L’acqua non va mai fatta bollire, l’acqua bollita è infatti “acqua morta” perché elimina tutti quei componenti, come l’ossigeno, che favoriscono lo svilupparsi di sentori e profumi nel vostro tè.

Inoltre ogni famiglia di tè ha una sua temperatura di infusione e non rispettarla può cambiare molto il sapore del tè soprattutto se si tratta di tè verde.

Terzo suggerimento: tempo di infusione

Per preparare correttamente una tazza di tè bisogna rispettare i tempi di infusione delle varie famiglie di tè. A differenza delle temperature, questi non sono così rigidi ma possono dipendere dalla tecnica usata (infusione occidentale o infusione orientale) ma anche dal gusto personale. Se piacciono i gusti decisi, soprattutto per quanto riguarda i tè neri, aumentate il tempo di infusione anche fino a 5 minuti. Attenzione ai tè verdi, oltre ai tre minuti di infusione diventano astringenti e amari.

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