DOVE
Dove vorresti andare
QUANDO
Quando vorresti partire
DURATA
Quanto vorresti star via
BUDGET
Qual'è il tuo budget
TEMA
Cosa cerchi nel tuo viaggio
STILE DI VIAGGIO
Scegli il tuo stile

LA MAGIA DI RECANATI, IL BORGO DE “IL GIOVANE FAVOLOSO”

Non può mancare nel corso di un viaggio nelle Marche una tappa al borgo natio e ai musei che conservano i frammenti dell’avvincente vicenda storica, umana e letteraria di Giacomo Leopardi.

Condividi:

Leopardi è stato un poeta e un autore immenso, che nei suoi seppur pochi anni di vita, ha rappresentato con il suo romanticismo e le sue liriche malinconiche, un punto altissimo per la cultura letteraria italiana. Un giovane, con una cultura enorme, che trascorreva le sue ore seduto davanti a un tavolo tappezzato di preziosi volumi dalla copertina in pelle, mentre attorno alle mura scorreva una vita a cui si sottraeva. Infatti suo padre, Monaldo Leopardi, di stirpe nobile, pur essendo rimasto senza grandi risorse economiche a seguito di investimenti sbagliati, restò comunque votato ad una sfrenata passione per il collezionismo di libri, che spesso provenivano dalle biblioteche appartenute agli ordini religiosi soppressi, che acquistava “un tanto al chilo”.

Città natia del “giovane favoloso” fu proprio il piccolo borgo di Recanati, stretto tra il mare e la bellezza incontaminata delle colline. Ogni luogo qui può essere contemplato con lo sguardo del Poeta, fino a vivere una e vera propria esperienza, come il passeggiare per la piazza del sabato del Villaggio o ammirare gli struggenti panorami, alzando lo sguardo verso la Torre del Passero. Decisamente imperdibile poi la visita della casa di Leopardi – il museo, alcune stanze dove abitava la famiglia, la biblioteca ed il giardino interno – molto più di un semplice percorso tra gli ambienti cari al Poeta, significa conoscere le sue ambizioni, la sua storia quotidiana, il suo ruolo all’interno di una famiglia colta ma decisamente opprimente.

CASA LEOPARDI

La casa natale di Leopardi sorge a Recanati nel rione di Monte Morello. L'attuale palazzo risale alla metà del XVIII secolo, quando, dietro incarico di Monaldo, il canonico Carlo Orazio Leopardi, prozio del poeta e valente architetto dell'epoca, riunì in un unico nucleo i vari edifici in cui la famiglia aveva abitato ininterrottamente fin dal secolo XIII. A Carlo Orazio si devono in modo particolare la facciata del palazzo, in sobrio stile neoclassico, e lo scalone interno, considerato uno tra i suoi migliori interventi sugli edifici della città. Il piano nobile si compone di eleganti sale con soffitti affrescati, pareti decorate e arredi risalenti al periodo compreso tra il XVI e il XIX secolo. In queste "sale antiche" Giacomo ha trascorso la sua infanzia insieme ai fratelli e in una di esse, ancora oggi, è possibile osservare i "figurati armenti": quattro grandi tele, attribuite al pittore tedesco Rosa Da Tivoli, rammentate dal poeta ne Le Ricordanze.

Grazie all’accompagnamento di una preziosa guida è possibile scoprire in questa abitazione i dettagli della realtà familiare, storica e anche personale del Poeta piuttosto diversi dalla biografia ufficiale. Ci si può confrontare con la storia di un Giacomo bambino estremamente curioso e creativo, quasi geniale o comunque dotato di parecchie marce in più rispetto ai suoi coetanei, che scriveva piccole commedie da rappresentare insieme ai fratelli nel teatrino di famiglia allestito nella Galleria, si dilettava di disegno e che ben presto superò in erudizione e conoscenza tutti i suoi precettori.

Nel tour si incontra la figura della mamma del Poeta, la marchesa Adelaide Antici, tutto tranne che affettuosa nei confronti dei figli, una donna austera, religiosa fino all’eccesso, che non ammetteva sprechi o abitudini frivole. Si può inoltre scoprire la storia della sorella Paolina che non si sposò perché mancavano i mezzi economici per attribuirle una dote e ci si può immedesimare nel bisogno di libertà di Giacomo, che provò più volte a fuggire senza riuscirvi dalla società limitata e piccolo borghese di Recanati.

IL MUSEO

Il percorso museale conduce il visitatore in alcune sale del palazzo arredate con mobili d'epoca e decorate con delicati stucchi e tempere ai soffitti. Il tour “Ove abitai fanciullo” guida il visitatore infatti alle stanze della famiglia aperte al pubblico – oltre alla biblioteca –anche il Salone Azzurro, l’ingresso privato al piano nobile e quadreria; la Saletta degli Specchi, con la collezione numismatica del Conte Monaldo; la Galleria, la sala di rappresentanza, con numerosi dipinti ed oggetti della famiglia, è qui che veniva allestito il teatrino dove i giovani Leopardi mettevano in scena recite teatrali. Si esce poi nel piccolo giardino interno e passando sotto due archi e salendo una scaletta a chiocciola si arriva alle Brecce, ovvero le stanze da letto dei giovani Leopardi, quella di Giacomo è l’ultima, con il nome ‘brecce‘ che deriva dai bellissimi pavimenti in marmo alla veneziana che contraddistinguono queste camere. Nello studio del Conte Monaldo è conservato il tavolo - scrivania del poeta, accanto alla finestra che guarda la piccola piazza ed i tetti di Recanati. Dal mese di aprile 2019 nelle antiche scuderie di Palazzo Leopardi è possibile inoltre visitare l'innovativa installazione multimediale "Io nel pensier mi fingo", un nuovo racconto multimediale che si sviluppa tramite un percorso virtuale all'interno delle stanze private del Palazzo, vissute realmente da Giacomo e che costituiscono la premessa per una ricognizione sulla sua vita. Lungo il percorso è possibile ascoltare delle frasi tratte dai testi scritti dai vari personaggi che ebbero modo di intrattenere rapporti con il poeta recanatese.

Nella parte del museo presente nella parte inferiore del palazzo troviamo un percorso semplice, lineare e molto ben organizzato, con un excursus storico della vita dello scrittore, che mette in mostra alcuni cimeli di famiglia.
Qui si può ammirare il famoso passaporto che Leopardi si fece fare per riuscire a scappare via da Recanati, all’epoca infatti per muoversi all’interno del territorio italiano era necessario avere un vero e proprio passaporto.

LA BIBLIOTECA

Palazzo Leopardi custodisce la preziosa biblioteca-museo, il vero cuore pulsante di questa casa. Un patrimonio librario eccezionale, diviso in quattro sale , composto da circa 20.000 volumi, di cui Giacomo lesse ben 6.000 titoli. Davvero una cifra esorbitante considerando il fatto che lasciò la casa paterna quando era ancora molto giovane e quindi il numero di anni che ebbe modo di passare lì fu abbastanza ridotto.
Leopardi era dotato di un’eccezionale memoria fotografica, che gli permetteva di leggere un numero enorme di testi molto velocemente, assorbendo il maggior numero di informazioni possibili.
La biblioteca si apre nella sala dei libri dedicati alle opere religiose, all’epoca infatti Recanati era parte dello Stato del Vaticano e la famiglia di Leopardi era profondamente credente. Tra questi c’è uno scaffale davvero particolare, tenuto dietro ad una grata, quello dei libri proibiti. Papà Leopardi era estremamente religioso, ma era anche convinto che i figli dovessero conoscere tutto, compresi gli argomenti che erano stati messi al bando dalla Chiesa.

COLLE DELL’INFINITO

Non può esservi una visita a Recanati senza una passeggiata al Colle dell’Infinito per chiudere un cerchio virtuale, partendo da Leopardi e terminando con la stessa veduta che, sulla sommità del Monte Tabor, ispirò nel 1819 al poeta recanatese i versi dell’Infinito “Sempre caro mi fu quest’ermo colle…” In questi quindici versi il poeta descrisse un’esperienza più volte vissuta nel piccolo orto del monastero medievale di Santo Stefano a Recanati, in cima ad un colle a pochi passi da casa, intitolato dal 1837, anno della sua morte, Colle dell’Infinito. Il monastero allora era abbandonato e Leopardi vi trovava pace e solitudine, ma soprattutto una vista a perdita d’occhio, aldilà delle piante che cingevano l’orto, capace di evocare in lui il pensiero e la sensazione dell’infinito. Nel 2019, bicentenario de L’Infinito, l’orto è stato riaperto al pubblico dal FAI dopo un lungo lavoro di restauro. Restituito oggi al suo semplice decoro, è un giardino punteggiato di alberi e ortaggi, fiori e frutti, quieto e silenzioso, da cui ancora si gode, aldilà di un muro, una vista eccezionale che spazia sulle dolci colline marchigiane fino al mare e ai monti ispirando nel visitatore un’immensa pace.


Lasciati ispirare dai nostri viaggi alla scoperta di un'Italia inedita