INESPLORATA FRONTIERA DI VIAGGIO DAL CUORE DELL’ATLANTICO: SANT’ELENA.
L'isola celebre per essere stata l'ultima casa di Napoleone, oggi si riscopre insolita meta per l'ecoturismo grazie alla sua biodiversità
È un lembo di terra circondato dall'oceano quello che, grazie al nuovo collegamento aereo con il Sudafrica, è uscito dall'esilio dell'inaccessibilità tra le pagine dei libri di storia e biologia per finire su quelle delle guide di viaggio. Sospesa tra le coste del Brasile e quelle dell'Angola, Sant'Elena è stata considerata lontana da tutto e da tutti. Gli oltre cinque giorni di navigazione per raggiungerla a bordo della nave postale britannica, che fino a gennaio l'ha collegata con Città del Capo, sono stati sostituiti da poche ore di volo ogni sabato da Johannesburg.
Un vero e proprio tesoro verde sembra essere stato rivelato al mondo solo ora! Qui in pochi chilometri si alternano foresta pluviale, pascoli erbosi, distese di cactus, rocce vulcaniche e dune cangianti tra il rosso e l'ocra. Se per Darwin questi habitat remoti e incontaminati furono l'ispirazione per perfezionare la teoria dell'evoluzione nel 1836, per l'imperatore francese non furono che le sbarre di una gabbia dorata che circondava la Longwood House, elegante casa colonica oggi adibita a museo che lo ospitò negli ultimi anni della sua vita tra il 1815 e il 1821. A pochi chilometri di distanza, è possibile ammirarne la tomba vuota di Sane Valley, dopo che i francesi vollero trasportare la salma nel suo paese natale.
Sant'Elena fu scoperta dal navigatore portoghese João da Nova, che ne fecero un importante luogo di sosta nelle tratte commerciali verso il Capo di Buona Speranza, chiamandola con il nome di Sant'Elena di Costantinopoli, in onore della moglie dell'imperatore Costanzo Cloro e madre dell'imperatore Costantino I. Successivamente passò sotto il controllo olandese della Compagnia delle Indie che la cedette al governo britannico che nel XIX secolo la convertì in un punto nevralgico contro la tratta degli schiavi. Oggi l'isola è abitata da poco più di quattromila abitanti che vivono perlopiù di pesca, allevamento e turismo. I Santi, aperti e cordiali, raccontano tante storie sulla loro terra, riflesso di quel melting-pot di razze che qui sono passate nei secoli. Hanno origini africane, asiatiche, europee e parlano un inglese difficile da comprendere per gli stessi britannici.
Jamestown è il piccolo capoluogo degli oltre sette distretti in cui
è suddiviso questo sperduto territorio. Ha un carattere pittoresco con
case dai colori vivaci racchiuse da una cerchia di mura bianche intonacate
il cui ingresso porta ancora lo stemma della Compagnia delle Indie.
Nella città si trova la chiesa di St.James che è la più
antica chiesa anglicana dell'emisfero australe.
Da qui tutto si può raggiungere a piedi riscoprendo il piacere del ritmo dei propri passi su una rete capillare di sentieri che si inoltrano in una natura mozzafiato. Tra le strade più battute quella che porta al Diana's Peak, la cima più alta dell'isola, non potrà che regalarvi l'emozione di essere arrivati in uno dei punti panoramici migliori dell'intera area. Scegliendo i sentieri costieri quello verso Sandy Bay, che ospita delle rilassanti piscine naturali, offrirà allo sguardo un alternarsi di rocce vulcaniche che l'acqua dell'oceano ha modellato in pinnacoli, gole e faraglioni appuntiti. I quasi settecento gradini della scenografica Scala di Giacobbe, che arrivano fino alla sommità di Lader Hill dopo lo smantellamento di una vecchia funicolare, rappresentano invece il principale passatempo dei giovani dell'isola che amano sfidarsi tra loro sulla velocità con cui riescono a percorrerli.
Le acque che circondano Sant'Elena sono calde in qualsiasi stagione dell'anno e rappresentano un'ulteriore occasione di svago per chi la visita grazie ai numerosi spot dedicati alle immersioni. Non mancheranno gli avvistamenti dei numerosi specie marine: simpatici delfini tutto l'anno, maestose balene Humpback da giugno a dicembre e mansueti squali balena da dicembre a marzo.
La notte infine, se il cielo è terso, dall'isola si può godere il raro spettacolo di una limpida volta stellata che lascerà incantati non solo gli amanti dell'osservazione astrale.
Non si potrà lasciare Sant'Elena senza averne conosciuto la sua mascotte: Jonathan, una tartaruga gigante con un'età stimata intorno ai 200 anni, ospitata nella casa del governatore e diventata il simbolo stesso dell'impegno nella conservazione e salvaguardia del suo prezioso patrimonio ambientale.
Parti con Il Diamante alla scoperta dell’ultimo segreto dell’Atlantico.