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VERSO IL CAMMINO DI SANTIAGO E OLTRE: PERCORSI ALLA RISCOPERTA DI SÉ STESSI.

Tutto quello che c’è da vedere e sapere sulle sue tappe più significative.

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Il Cammino di Santiago non è soltanto un pellegrinaggio, è un’esperienza di conoscenza, un modo per stabilire un profondo contatto con sé stessi e con tutto ciò che ci circonda, un viaggio che si ricorda per tutta la vita. I più si avventurano senza sapere apparentemente cosa cercare per poi scoprire, camminando, di aver trovato qualcosa di cui non immaginavano neppure di aver bisogno: sé stessi, Dio, l’amicizia, la fatica, la sofferenza e le emozioni. Ciò che di fatto accomuna tutti coloro i quali lo intraprendono è che non importa quale Cammino si scelga di fare né obbligatoriamente arrivare a destinazione ma piuttosto affrontare un percorso di introspezione, di riflessione, di crescita e, talvolta, anche di rinascita.

IL CAMMINO DI SANTIAGO: STORIA, TAPPE E QUANDO È MEGLIO FARLO.

Il viaggio verso Santiago de Compostela combina una serie di itinerari che si sviluppano principalmente tra Spagna e Portogallo, uno più affasciante e ricco dell’altro per poi concludersi (anche se per alcuni il viaggio non finisce qui e di questo ne parleremo più avanti) nella capitale della Galizia. Qui si venerano le reliquie dell’Apostolo Giacomo che, secondo la leggenda, morì martire a Gerusalemme e fu poi trasportato dai suoi seguaci fino alle sponde della regione per essere poi sepolto a Santiago.

Se state pensando di intraprendere uno dei percorsi del Cammino di Santiago, il momento dell’anno migliore per farlo in condizioni climatiche ottimali è nei mesi di maggio, giugno, settembre ed ottobre ma, con una buona organizzazione, questo è un viaggio fattibile tutto l’anno.

IL CAMMINO FRANCESE: VERSO SANTIAGO PASSANDO DA BURGOS E LEÓN

Il primo dei due percorsi di cui andremo a parlare parte dalla Francia e attraversa la Castilla y León in un viaggio ricco di tappe in cui non solo riposare, ma anche prendersi del tempo per scoprirne la bellezza storico-naturalistica.
Lungo questo sentiero sorge la città di Burgos che nel Medioevo rivestì un ruolo fondamentale negli scambi commerciali, soprattutto di lana merinos , grazie alla sua posizione strategica lungo il battuto Cammino. Burgos vanta uno splendido centro storico famoso soprattutto per la presenza della cattedrale dichiarata Patrimonio UNESCO, uno dei migliori e più riusciti edifici gotici spagnoli grazie alla sua architettura che unisce lo stile gotico a quello franco-normanno con estrema eleganza.

Procedendo verso Santiago si giunge a León, capoluogo della Castilla y León, una delle comunità autonome più importanti del paese e sede di quasi il sessanta percento del patrimonio culturale della Spagna tra monumenti, castelli, monasteri e cattedrali. Una tappa storica ed imperdibile grazie alla straordinaria ricchezza e vivacità culturale di una città che trova le sue origini nella prima colonizzazione romana della regione iberica.
Alle estremità delle mura di quel periodo si trovano due dei gioielli della città: la cattedrale, conosciuta come Pulcra Leonina, e la basilica di San Isidoro.

L’ALTERNATIVA: IL CAMMINO PORTOGHESE.

Il secondo percorso, dal sapore più salmastro, parte da Porto e sale fino a Santiago in due itinerari: il Cammino portoghese centrale e il Cammino portoghese della costa. Il viaggiatore che è alla ricerca di un itinerario meno battuto, più solitario e meditativo, con una natura molto diversa dal sentiero francese, sceglierà quello costiero (ad oggi è il Cammino meno battuto dai pellegrini di tutto il mondo) per godere della bellezza delle vertiginose scogliere del Portogallo e di una vista a dir poco eccezionale.

Prima di partire alla volta di Santiago di Compostela però, ogni viaggiatore non può mancare di trascorrere del tempo a Porto; i suoi vicoli stretti che si snodano lungo il centro storico sono un invito alla lenta scoperta della città, solo un passo alla volta. E poi ci sono le chiese barocche splendidamente decorate con le tipiche ceramiche portoghesi, gli azulejos, la cattedrale della città, Torre dos Clérigos (simbolo di Porto), il vivace Mercado do Bolhão, il pesce freschissimo e saporito, il buon Porto (il vino) da degustare ma soprattutto c’è il calore tipico degli abitanti di una città nata sul mare che, per tradizione, conosce perfettamente i valori dell’accoglienza.

TUTTE LE STRADE PORTANO A SANTIAGO DE COMPOSTELA

Che la scelta del viaggiatore vada a ricadere sul Cammino francese o su quello portoghese, poco importa. Per chi raggiunge la città, l’arrivo a Santiago è l’emozione più grande dopo tanti chilometri: emblema del viaggio e raggiungimento di una meta che, per ogni viaggiatore, porta con sé un significato ed un valore diverso.
Il suo elegante centro è pervaso da un’aurea mistica data dalla presenza della famosa cattedrale che con le sue guglie svetta imponente sulla città.
Nonostante la sua intensa dimensione spirituale, la città non è rimasta un punto fermo nel tempo, ma è giovane e vivace. La sua piazza più importante è l’ampia Praza de Obradoiro su cui si affaccia la cattedrale. Da non perdere anche la Puerta Santa, porta costruita nel Seicento che dà accesso diretto alla Praza da Quintana e che viene aperta solo negli anni bisestili.
Santiago è cambiata molto nei secoli ed è ancora in trasformazione, tutti momenti storici ben raccontati al Museo das Peregrinacións e de Santiago. Per i viaggiatori più interessati all’anima moderna e avanguardistica della città, consigliamo una visita al Centro Galiziano di Arte Contemporanea.
Tra le feste tradizionali più sentite, c’è quella legata ai festeggiamenti del Patrono San Giacomo Apostolo (Santiago) il 25 di luglio: il rintocco delle campane alla mezzanotte del giorno precedente ne annuncia l’arrivo e tutta la città si immerge nei preparativi delle celebrazioni, un mix tra sacro e profano sotto il ritmo della musica delle gaitas, le tradizionali cornamuse che accompagnano le allegre danze di viaggiatori e locali.

OLTRE IL CAMMINO DI SANTIAGO FINO AI CONFINI DEL MONDO UN TEMPO CONOSCIUTO: CABO FISTERRA

Non molti sanno che il Cammino di Santiago non finisce per tutti nel capoluogo della Galizia. Sin dal medioevo molti pellegrini difatti ritenevano concluso il proprio percorso solo quando raggiungevano l’ultimo lembo di terra allora conosciuta, dopo ciò solo la vastità dell’Oceano: “la fine del mondo” era meglio conosciuta come Cabo Fisterra.

Dopo il lungo Cammino, da qualunque luogo si giungesse, da Santiago de Compostela si proseguiva quindi verso ovest per circa novanta chilometri fino a raggiungere l’ultima tappa. Qui i pellegrini si spogliavano della veste logora, la bruciavano e si immergevano nelle fredde acque dell’oceano. Indossata allora una tonaca bianca, raccoglievano una conchiglia dalla spiaggia (una capasanta) e la cucivano sul cappello o sul mantello a testimonianza d’essere arrivati effettivamente fino a Fisterra, o Finisterre: conseguimento di un traguardo raggiungibile attraverso tanti percorsi che andavano a convogliare lì, in un solo luogo, come le striature a raggera della stessa conchiglia.
Questa una delle tante storie legate alla nascita del simbolo del Cammino di Santiago, la concha (conchiglia), non più semplice testimonianza fisica del del pellegrinaggio finito, ma ricordo di un viaggio indelebile.

Oggi il paese di pescatori di Fisterra è non un’intensa tappa conclusiva, ma anche un luogo dove fermarsi e respirare il profumo di libertà e di salsedine che lascia questa costa a strapiombo sul mare sferzata dai venti.
Dal belvedere del suo faro, che orienta il traffico navale dinanzi alle sponde, ci si può beare di un panorama che toglie il fiato, soprattutto al tramonto quando si assiste allo spettacolo dell’inabissarsi del sole nel blu profondo dell’oceano.


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