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A TU PER TU CON Diego Firenze

Product Manager e titolare presso Exotic Tour

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Malesia e Indonesia, Singapore e Maldive...Quanto abbiamo fantasticato sul Borneo e su Sandokan, Salgari e tagliatori di teste. La giungla e il mare, il misticismo e la gentilezza orientali. Forse non sempre li abbiamo collocati esattamente sulla mappa, forse abbiamo studiato per parlarne ai clienti. E, in fondo, sognare con loro.

Ma è vero che tu nasci come chef? Ebbene sì... so che può sembrare strano ma è tutto collegato. Dopo gli studi alberghieri mi sono imbarcato come chef sulle navi da crociera. Erano gli Anni Ottanta e ho navigato sulle Love Boat della Princess; erano navi da 700 persone, non migliaia come oggi, con un servizio lussuoso e caviale al buffet. L’effetto è stato di far nascere in me la passione per il viaggio. Ho provato a fermarmi, sono stato ristoratore con tre locali in Liguria, ma poi ho deciso di aprire un’agenzia di viaggi, quindi il tour operator e sono entrato in Quality Group. Da quel momento ho scelto di cucinare viaggi anziché cibo.

La tua Exotic Tour non è che cucini viaggi tradizionali... Sono mosso da una ricerca continua. Mi vengono idee da esplorare, vado sul posto almeno quattro volte l’anno e sperimento sulla mia pelle se quelle idee possono avere un futuro o no.

Ad esempio? Cosa ha avuto un futuro e cosa no? Mi ero messo in testa di portare viaggiatori nel parco nazionale malese Endau Rompin. La prima volta che ci sono andato sono rimasto colpito: si vedeva nettamente che il sentiero era stato creato dal passaggio degli elefanti. Li si immagina più in Africa che in Asia ma solo qui ne vivono una sessantina; i pachidermi, il fiume, il villaggio genuino. Questo parco non l’aveva mai programmato nessuno; ci ho creduto e in aprile abbiamo prenotato le prime persone, il viaggio si chiama "Meraviglie Nascoste". Porta in una foresta bellissima, dove avvistare scimmie e animali come quelli presenti nel Borneo (che dopo l’Amazzonia è la seconda foresta primaria del pianeta); fiumi, cascate, un’atmosfera wild senza hotel né edifici.

Invece, un’altra volta ho percorso un trekking di tre giorni in Malesia, trenta chilometri nella giungla (senza nemmeno il sacco a pelo, perché l’amico con cui viaggiavo non aveva acquistato l’attrezzatura necessaria). Dalle tre grotte di Mulu, patrimonio Unesco, avevo in mente un itinerario. È stata davvero un’avventura: con cuscino e copertina dell’aereo, cercando di tenere il passo di una guida femminile che aveva polpacci da Rummenigge e correva anche sui ponti sospesi. Ma il tour dal Borneo indonesiano al Brunei a piedi si è rivelato improponibile, specialmente per la quantità inimmaginabile di api.

Temerario… un pò come Sandokan, la Tigre della Malesia… C’ero rimasto malissimo quando Kabir Bedi aveva dato buca a una comparsata alla Standa della mia città. Scherzi a parte, penso che come Quality Group facciamo la differenza per la nostra passione di scoprire. Salgari non aveva la possibilità di viaggiare, doveva documentarsi su testi francesi, ma noi oggi possiamo andare ovunque. Scoprendo, ad esempio, che Labuan esiste davvero ma non è affatto di rilievo; le persone ci vanno perché essendo extra doganale gli alcolici non sono tassati del 35% come nel resto del paese musulmano.

Raccontaci altre storie In Egitto ero rimasto affascinato dall’archeologia. Sono andato a cercarla in Thailandia, Vietnam e Cambogia. Alla fine sono riuscito a confezionare tour in Indonesia affiancando un’archeologa italiana basata a Yogyakarta: nessun operatore offre questo plus. La stagione ideale per recarsi in Indonesia va da marzo a ottobre, noi abbiamo investito sulla presenza dell’archeologa per i mesi di luglio e agosto, quando si concentrano le partenze dall’Italia. Sarà entusiasmante visitare con lei i templi Unesco.
Forse si pensa che la Malesia sia un paese povero, al contrario la qualità della vita è buona e non ci sono persone indigenti. Il tasso di disoccupazione è molto basso, la sanità è pubblica - con medici formati all’estero – grazie ai fondi ottenuti dall’estrazione del petrolio e dell’olio di palma.
Una storia diversa riguarda Singapore. Non immaginate come sia complicato per i residenti fare qualcosa di tanto normale per noi: acquistare un’auto. Si disincentiva in ogni modo, a partire dall’acquisto della targa, che deve avvenire a prezzi altissimi tramite aste; le tasse sull’auto sono pari al 100% del valore del mezzo e in centro il pedaggio è attivo già da vent’anni. I servizi pubblici sono super efficienti, conviene usarli.

Natura, archeologia, qualcosa di contemporaneo? Singapore, appunto. La città più cara del mondo, bella, con clima sempre caldo. Il governo assegna una casa a tutti, in affitto, con costo proporzionato al reddito. Una volta ho accompagnato un gruppo di architetti (dell’albero della vita, che abbiamo avuto al nostro expo, qui ce ne sono almeno venti). Mi ha colpito il plastico che ci è stato mostrato: 400 mq in cui abbiamo visto l’intera planimetria della città. Planimetria che comunque sta cambiando rapidamente, perché i cantieri hanno due anni di tempo per realizzare le opere.

Il posto più pazzesco che hai visto? Nihi Sumba, l’isola che non c’è. È un’isola totalmente incontaminata, dove il tempo si è fermato. Un luogo primordiale, non adatto a tutti per l’aspetto antropologico rude, una vera esperienza. Abbiamo appena fatto realizzare un documentario da un noto fotografo, contiamo di condividerlo presto.

Un posto che vuoi vedere? Alor, l’arcipelago indonesiano localizzato nell'estremo oriente delle Piccole Isole della Sonda.

Ma durante i tuoi viaggi ti è toccato cucinare o mangiare qualcosa di strano? Nel Lago Cini, patrimonio Unesco (incluso nel tour Meraviglie Nascoste) ho mangiato i semi dei fiori di loto; c’erano molti canneti, i semi assomigliano a quelli di girasole e sono buoni. Mentre facevo trekking verso i pinnacoli di Mulu, in un campo base ho improvvisato spaghetti con pelati e tonno; pare che abbiano salvato un matrimonio… La mia specialità italiana sono i piatti con frutti di mare, ma so cucinare bene anche il piatto nazionale indonesiano nasi goreng, a base di riso fritto, pollo, gamberetti e verdure.