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A TU PER TU CON Valeria De Bonis Patrignani

Product Manager presso America World

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Una delle sue parole preferite è "mescolare": isole, persone, sapori, profumi, esperienze. Product Manager Caraibi, Valeria è una delle "tre signore del mare" all’interno di Quality Group, che rende il suo uno dei ruoli più invidiati d’Italia…

Sei stata davvero in tutte le località presenti nel catalogo Caraibi & Crociere? Sì, necessariamente, è uno dei valori di Quality Group. Sono arrivata nel gruppo sei anni fa, dopo esperienze di tour operating a 360°, in realtà come Comitours e Going. In Equinoxe sono rimasta affascinata dai Caraibi, mi sono appassionata e non ho più smesso di visitarli, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo e diverso.

Cosa ami del tuo lavoro in America World? Credo molto nel potenziale della destinazione. Da quando sono arrivata in America World ho trovato un’atmosfera collaborativa che mi ha permesso di lavorare in grande libertà per lo sviluppo di un prodotto ancora poco conosciuto dalle agenzie e dal cliente finale. Mi è stata data la possibilità di dedicarmi completamente alla creazione di spunti di viaggio per trasformare in realtà i sogni dei viaggiatori che a noi si rivolgono e offrire loro un’esperienza unica… un’enorme soddisfazione!

Come si fa a scegliere un’isola piuttosto che un’altra? È proprio questo il punto. Quando i clienti entrano in agenzia, il primo step è individuare l’isola giusta per loro. Ogni isola è a sé stante, unica per natura e popolazione. Non si può partire dall’hotel, ma dalla destinazione.

Ad esempio? Le Grenadine sono perfette per essere vissute combinando soggiorni in resort, con momenti in barca a vela o catamarano, disponibili sia alla cabina, sia per noleggio esclusivo, con skipper e hostess. Le isole sono per la maggior parte disabitate, basta una settimana per staccare veramente la spina.
Anche le British Virgin Islands sono su questa lunghezza d’onda; altrettanto idonee per giornate in barca, restituiscono tantissimo. Risollevatesi dal pesante uragano che le ha colpite nel 2017, stanno tornando al loro splendore originale. A questo pubblico si possono consigliare anche le Out Islands, le più piccole dell’arcipelago delle Bahamas, perfette per l’islands hopping.

E se si viaggia coi bambini? Consiglio le Antille Francesi (Martinica, Guadalupa). Qui si noleggiano facilmente auto, si guida a destra, aleggia un’impronta europea amalgamata con stile creolo. Oltre alle spiagge ci sono bellissimi mercati, dove fare incontri con le persone e acquistare stoffe e spezie.
Sono isole assolutamente sicure, come in generale tutti i Caraibi, salvo limitate eccezioni; grazie all’assenza di dislivelli sociali e all’elevato tasso d’istruzione, la qualità di vita è buona e c’è un forte senso di sicurezza.

I Caraibi sono necessariamente sinonimo di lusso? Il lusso nelle piccole isole è rappresentato dall’essere nidi romantici. Nelle isole grandi l’offerta è talmente ampia che si possono vivere vacanze splendide anche con budget limitati. Noi proponiamo dall’all inclusive, al 5 stelle lusso, a piccoli hotel a gestione familiare.

Raccontaci qualche aneddoto Ebbene sì, la componente VIP può avere un suo perché.
A Grenada il resort Spice Island ha una gestione familiare da tre generazioni; si tratta di un hotel con 60 camere, i cui prezzi non sono affatto inavvicinabili, ma dove qualche cliente ha incontrato Carlo e Camilla d’Inghilterra: il proprietario infatti è stato nominato Sir dalla regina Elisabetta per aver finanziato programmi di istruzione e aver promosso lo sviluppo dell’isola.

Mare e spiagge da sogno. Contatti zero con le persone? In molti luoghi di vacanza al mondo il contatto con le popolazioni locali è minimo e lo staff delle strutture quasi invisibile, ai Caraibi al contrario sei a casa di qualcuno. Ad esempio, quando vai ad Aruba ti senti parte di una comunità. L’isola vive al 90% di turismo e le persone fanno di tutto per farti stare bene. C’è grande mescolanza di etnie, da quelle retaggio della colonizzazione olandese a quelle discendenti dagli Arawak. Sulla scia del successo di quest’isola, proprio in virtù della calorosa accoglienza, sta emergendo interesse per la vicina Curaçao; a venti minuti di volo, sono due isole molto diverse e la combinazione è proprio interessante.

Ammetti: ci sarà per te un’isola preferita Anche se sono piemontese e amo la montagna, potrei trasferirmi a Grenada. Bellissima e riservata, ce l’ho nel cuore. Poco conosciuta, poco pubblicizzata, racchiude foresta pluviale, laghi, cascate. È chiamata l’isola delle spezie, produce noce moscata e cacao talmente pregiato da essere esportato in Paesi dove il cioccolato è sapienza, come Italia e Belgio. L’economia di Grenada non è solo legata al turismo, le parate di carnevale (che avvengono in mesi diversi dal nostro) sono una festa per la popolazione, il livello della gastronomia si è alzato moltissimo, tanto nello street food quanto nei ristoranti più raffinati; andarci durante i food festival regalerà ulteriori sorprese ai viaggiatori.