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Bolivia


Cultura

La Bolivia deve il suo nome a Simon Bolìvar, generale e uomo di stato venezuelano che liberò il suo paese dalla dominazione spagnola (1811) e tentò di unire gli stati latini dell’America del sud in una confederazione.
Nonostante la presenza dei coloni antichi e moderni, a cui si è andato ad aggiungere il turismo non sostenibile, abbia generato trasformazioni importanti come lo sfruttamento in massa delle miniere, pesante attività antropica che dura ormai da secoli, la Bolivia conserva un habitat intatto e seducente.
L’arte boliviana è legata ancora alle antiche tradizioni pre-colombiane, e vanta una buona produzione nel campo delle ceramiche e soprattutto in quello dei tessuti, nella cui produzione le donne boliviane sono delle vere e proprie maestre, con tecniche di lavorazione che si tramandano da migliaia di anni.
I boliviani sono un popolo semplice e ospitale, legato alla propria terra e alle proprie tradizioni. La musica popolare costituisce l’ossatura dei maggiori balli del paese e risulta molto caratteristica grazie all’apporto di particolari strumenti, quali il flauto andino e alcune particolari percussioni.
La religione più diffusa in Bolivia è quella cristiana, che localmente si mescola con riti antichissimi. La lingua ufficiale è lo spagnolo, anche se localmente vengono parlate lingue antiche come la quechua e l’aimara.

Luoghi di scambio e di tradizione, i mercati fanno parte integrante della vita quotidiana dei boliviani. La maggior parte ha luogo una volta a settimana ma altri, come quello di via Sagarnaga a La Paz e il mercato centrale di Sucre, si tengono tutti i giorni. Ne scoprirete molti altri, ognuno con le sue peculiarità. Visitate quelli di El Valle Alto de Cochabamba. Nelle vicinanze, quello di Punata, che occupa quasi tutto il paesino, è uno dei più belli: ogni quartiere possiede la sua specialità (cappelli, frutta e verdura). Il più famoso è forse quello di Tarabuco che si svolge tutte le domeniche. Qui i contadini vendono ceramiche e tessuti magnifici.