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Kenya


Storia

Gli arabi, a partire dal XII secolo, fondarono numerose città costiere del Kenya e intrattennero intensi scambi commerciali con le popolazioni indigene. Da questo incontro nacque la cultura swahili, contraddistinta da due elementi di unificazione: la lingua kiswahili e la religione islamica. Il gruppo più potente del territorio, dalle origine, fu quello dei kikuyu, agricoltori di etnia bantu. Il famoso popolo Masai arrivò nell'odierno Kenya nel XVII secolo, per occupare il loro territorio attuale verso il 1750: tale datazione si ottiene contando i nomi dei gruppi di iniziazione a ritroso, ricordati oralmente i da tutti i clan Masai. Alla fine del XIX secolo si intensificò  la presenza degli europei e il Kenya divenne una colonia britannica; gli indigeni furono scacciati dai fertili altopiani dell'interno e i bianchi avviarono l'agricoltura di piantagione. I coloni affidarono a ogni etnia un compito diverso: i kikuyu vennero impiegati nelle belle fattorie disseminate sul territorio e diedero un importante contributo alla crescita economica del Paese. Nel secondo dopoguerra lottarono per conquistare l'indipendenza e la ottennero il 12 dicembre 1963. Il presidente eletto fu Jomo Kenyatta. Il leader indipendentista promosse una politica moderata e filoccidentale, realizzò importanti riforme economiche e politiche e prmosse la modernizzazione e l'industrializzazione del paese. Alla morte di Kenyatta, nel 1978, venne eletto presidente Daniel Arap Moi, il quale mantenne la linea politica del suo predecessore. Nel 1982, approfittando di un fallito golpe da parte dell'esercito, Moi perseguitò i suoi oppositori politici come traditori e introdusse il monopartitismo. Al termine della guerra fredda, l’occidente iniziò a condannare apertamente i metodi dispotici e di Moi: il presidente fu dunque costretto a reintrodurre il multipartitismo. Nonostante ciò, le forze d'opposizione che si accordarono sul candidato da proporre e Moi fu nuovamente confermato alla presidenza, sia nel 1993 che nel 1997. Nel 2002 non si candidò, dopo ben 24 anni di dominio: il nuovo presidente fu Mwai Kibaki. Le elezioni del 2008 furono segnate da una violenta rivolta etnica che venne risolta solo grazie alla mediazione di Kofi Annan, con l'intesa che il presidente Kibaki e il suo rivale Odinga governassero congiuntamente.