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Libano


Storia

Storia antica e moderna

I più antichi insediamenti umani in Libano risalgono al 7000 a.C., in particolare a Byblos, la più antica città del mondo abitata con continuità.
Nell'antichità il Libano fu la sede della civiltà dei Fenici, che nel VI secolo a.C. fu incorporata da Ciro il Grande nell'Impero Persiano e due secoli più tardi entrò nell'orbita dei regni ellenistici successori di Alessandro Magno.
Nel I secolo a.C. ebbe luogo la conquista romana, che si protrasse fino all'invasione araba.
L'Impero ottomano dominò anche il Libano, come parte della Grande Siria, dal 1516 fino alla battaglia di Megiddo al termine della prima guerra mondiale.
I rapporti con la Francia risalgono circa a cinquant'anni dopo i tentativi toscani quando i re di Francia ottengono, nel quadro dell'alleanza che aveva siglato con l'Impero ottomano ai danni dell'Impero Asburgico, uno statuto di particolare autonomia e libertà per i cristiani del Libano.

Mandato francese

Dopo la dissoluzione dell'Impero ottomano al termine della prima guerra mondiale, di fatto ratificando l'accordo Sykes-Picot fra Gran Bretagna e Francia, la Società delle Nazioni affidò la Grande Siria, comprese le cinque province che oggi costituiscono il Libano, al controllo della Francia con un Mandato.
Nel marzo 1922 venne istituito un "consiglio rappresentativo" di 30 deputati eletti a doppio turno in collegi confessionali-territoriali con mandato quadriennale, che fu eletto per la prima volta nel maggio 1922.
Tale consiglio ratificò la Costituzione libanese, che fu promulgata il 23 maggio 1926, in base alla quale esso mutò il proprio nome in "Consiglio parlamentare libanese".

Indipendenza

Subito dopo il generale antinazista francese Charles de Gaulle visitò l'area e il 26 novembre 1941 fece annunciare al generale Georges Catroux che il Libano sarebbe divenuto indipendente.
Il Libano ottenne l'indipendenza nel 1943, durante la seconda guerra mondiale mentre la Francia era occupata dalla Germania nazista o sotto il regime fantoccio di Vichy, il cui alto commissario mandatario, generale Henri Dentz, spingeva per l'indipendenza.
Perciò il Regno Unito, che aveva varie forme di controllo su Sudan, Egitto, Palestina, Giordania e Iraq, occupò militarmente Siria e Libano.
Il 29 novembre 1947, come tutti i paesi arabi, il Libano non accettò la risoluzione 181 dell'ONU che ripartiva il territorio della Palestina mandataria fra uno stato ebraico (Israele) e uno stato arabo (Palestina) a partire dal 1948.
Di conseguenza, al termine del mandato britannico  Israele proclamò l'indipendenza e la Lega Araba, incluso il Libano, iniziò la guerra, durante la quale il Libano non invase Israele ma si limitò a dare sostegno logistico all'Esercito di Liberazione Arabo.
Sconfitto quest'ultimo nella Operazione Hiram, fu stipulato un armistizio fra Israele e Libano, tuttavia, fino al 2007, non fu firmato alcun trattato di pace.

Invasione israeliana del 1982

Nel 1982 il Paese subì una invasione israeliana, l'operazione militare "Pace in Galilea", che più correttamente dovrebbe essere chiamata Prima guerra israelo-libanese.
Essa era stata voluta dal governo israeliano per sradicare dal Libano la presenza armata palestinese ma si spinse ben oltre il sud-Libano in cui le unità della resistenza palestinese s'erano insediate, arrivando fino a Beirut dove aveva sede l'OLP.

La forza multinazionale

La dirigenza dell'OLP si rifugiò a Tunisi ma ciò non impedì che si perpetrassero atrocità contro la popolazione civile come la strage di Damour e il massacro nei campi-profughi di Sabra e Shatila a Beirut.
Presidente della Repubblica fu eletto Amin Gemayel, fratello di Bashir. Resterà presidente fino al 1988. Il 23 ottobre 1983 un duplice attentato dinamitardo da parte di Hezbollah alle basi della forza multinazionale causò la morte di 241 marines americani e 56 soldati francesi.

Influenza siriana

In seguito agli Accordi di Ta'if del 1989 termina la guerra e nasce la II Repubblica libanese.
La presenza siriana era sempre pressante, nonostante era sotto la forma della Forza Araba di Dissuasione. Ma con la fine della guerra iniziò anche un periodo di ricostruzione.

Guerra dell'estate 2006

Il 12 luglio 2006, le milizie del gruppo radicale sciita Hezbollah, filo-siriane ed iraniane, attaccarono una pattuglia delle IDF in perlustrazione nei pressi del villaggio di Zar'it, uccidendo tre soldati e catturandone due.
Israele iniziò così un'offensiva militare contro il Libano, diretta a neutralizzare il dispositivo armato di Hezbollah e le sue possibilità offensive.
Nei giorni seguenti, i bombardamenti aerei israeliani abbatterono quasi totalmente ciò che il Libano si era impegnato a recuperare in dieci anni di pace: molte tra le infrastrutture moderne e diversi ponti vennero in quel mese distrutti.
L'11 agosto 2006, dopo settimane di stallo in cui la diplomazia non era riuscita a giungere ad una tregua tra le parti per consentire l'apertura di corridoi umanitari in favore della popolazione civile libanese, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite votò all'unanimità la Risoluzione 1701.
Il testo della risoluzione chiede l'immediata cessazione delle ostilità tra Israele e Hezbollah e il ritiro delle truppe israeliane dal Libano meridionale.
Il 25 agosto 2006, il vertice dell'Unione Europea a Bruxelles stabilì l'invio di circa settemila militari europei per costituire il nucleo centrale della forza multinazionale di interposizione nel Libano meridionale.
Le truppe multinazionali secondo la Risoluzione 1701 intraprenderanno inoltre ogni azione necessaria per assicurare che la loro area d'operazione non sia utilizzata per attività offensive di ogni genere.