Brasile
Cultura
Il Brasile eredita gran parte della sua cultura dai coloni portoghesi, e dalle usanze e tradizioni degli schiavi importati dall’Africa. Gran parte delle festività ricalca quelle cattoliche, infatti il 70% dei Brasiliani è di religione cattolica cristiana.
Possiamo trovare pratiche religiosi e differenti da quella ufficiale, ad esempio il Santo Daime, pratica sincretica fondata negli anni Trenta, in cui si celebrano i valori dell’amore e dell’armonia attraverso danze e inni accompagnati dall’assunzione di una bevanda, il daime (chiamato anche ayahuasca), famoso per le visioni che genera e per il senso di comunione con la natura e la realtà spirituale che evoca. L’ayahuasca è un tè preparato con piante e ingredienti aggiuntivi, usato da millenni nelle culture indigene del Sudamerica. Attraverso gli inni, il partecipante è in grado di collegarsi con lo spirito e gli insegnamenti del padre fondatore Mestre Irineu.
La fusione di elementi culturali e religiosi tra schiavi di origine africana e i coloni portoghesi trova le sue radici nella Santeria, termine coniato dagli spagnoli per denigrare l’eccessiva devozione dei santi da parte dei loro schiavi. Questo atteggiamento ha origine dal divieto assoluto di praticare la religione animista portate dagli schiavi africani, che quindi per aggirare la legge celarono dietro l’iconografia cattolica i loro dei per non incorrere in pesanti punizioni o addirittura nella pena di morte. In tal modo i dominatori spagnoli pensarono che gli schiavi, oramai convertiti e credenti, stessero pregando i santi quando in realtà stavano di fatto conservando le loro fedi tradizionali. I sistemi di divinazione usati sono il diloggun, simile al biague con le noci di cocco, in cui il “santero” (guida spirituale) lancia sedici conchiglie e attribuisce un interpretazione alla disposizione di queste.
L’arte marziale brasiliana per eccellenza è la capoeira, creata dai discendenti di schiavi africani nati in Brasile. Quest’arte è caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l’armonia dei movimenti. Secondo il mito la capoeira sarebbe stato un modo per gli schiavi di allenarsi a combattere dissimulando, agli occhi dei carcerieri, la lotta con la danza.
Elemento comune ai diversi stili è la musica. Il ritmo del berimbau (strumento caratterizzante) scandisce ogni fase del gioco nella roda (il cerchio di persone che si forma attorno ai due capoeristi che si affrontano). Attraverso la musica, il berimbau-berra, detta la fluidità del gioco e la sua fine. Spesso i colpi non sono portati a termine, ma si dimostra la superiorità con un contatto fisico leggero. Questa danza è caratterizzata dal rispetto, la responsabilità e provocazione nei confronti dell’avversario.
Festività
Il carnevale di Rio de Janeiro è una delle feste più famose al mondo, si tiene quaranta giorni prima di Pasqua e festeggia l’inizio della quaresima praticata nel Sambodromo, struttura architettonica lunga settecento metri che può ospitare fino a 85mila spettatori. I brasiliani appartenenti ai vari blocos (quartieri) sfilano per la parata, - attualmente ve ne sono più di cento - ballando Samba per quattro notti e fanno parte di una competizione ufficiale in cui alla fine si decreta il vincitore. Quello brasiliano è uno dei popoli più “musicali” al mondo grazie all’influenza di svariati generi musicali. La samba trova le sue origini a Salvador de Bahia, il porto, dove sbarcarono gli schiavi rapiti nell’Africa occidentale. L’etimologia del termine deriva dal dialetto angolese, “semba”, che significa panciata a causa del modo in cui si ballava.
Cucina
È difficile parlare di un'unica cucina brasiliana, in quanto la stessa risulta estremamente varia, fortemente influenzata da quella portoghese a cui si aggiunge il contributo dei figli degli schiavi di origine africana.
Tra le specialità tipiche citiamo: la feijoada, oggi piatto nazionale del Brasile basato su riso, fagioli neri e farina di manioca, uniti a varie qualità di pesci e carni; il churrasco, vale a dire la carne cotta allo spiedo, proveniente dal sud del Paese; il peixe na brasa, pesce alla brace, cotto dentro una foglia di banana e servito con sugo a base di pomodoro, peperoncino, olio e limone; il “bom bocado”, impasto di formaggio, farina di grano, burro, uova, latte di cocco e zucchero liquido. Non manca la frutta: ananas, manghi, meloni, avocados, fichi, uva... Il tutto accompagnato da ottimi cocktail a base di distillato di canna da zucchero. In tutto il Brasile si beve inoltre una birra leggera molto diffusa e tra le bevande non alcoliche si trovano succhi di frutta e una limonata di guaranà, in origine ricavata dalla buccia grattugiata del frutto del guaranà, oggi prodotta industrialmente come la Coca-Cola.