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Filippine


Questo arcipelago di origine vulcanica incastonato tra il Mar Cinese meridionale, l’Oceano Indiano e il Mar di Celebes vanta una storia ricca di contaminazioni culturali, che unisce influenze asiatiche, europee e americane. Prima della colonizzazione spagnola del 1521, infatti, i filippini avevano una florida cultura e commerciavano con cinesi e giapponesi. Con l’arrivo degli spagnoli (il nome del Paese deriva proprio quello del re di Spagna Filippo I) si aggiunsero ad arricchire il mosaico culturale locale elementi europei, con la costruzione di numerose chiese ed edifici. In seguito, il protettorato statunitense e poi l’indipendenza contribuirono ad accrescere la varietà di suggestioni culturali, dando vita a una commistione unica al mondo, tra tradizioni europee, polinesiane, indiane e statunitensi. E al centro di questo mix culturale una popolazione sinceramente cordiale, sorridente, pacifica e incredibilmente accogliente. Ma le Filippine non sono uno scrigno di tesori solo dal punto di vista umano, storico e artistico. Questa terra, infatti, custodisce uno dei patrimoni naturalistici più ricchi e incontaminati di tutto il mondo: oltre 8mila tipi di fiori, cinquecento specie uccelli, esemplari di animali rarissimi come il topo nuvola, il topo cervo e il bulik, foreste lussureggianti, acque cristalline, fiumi impetuosi e laghi vulcanici… 

 

5 cose da non perdere nelle Filippine

 

#1 Dalton Pass

Punto di riferimento storico per il Paese, Dalton Pass (conosciuto anche come Balete Pass) è un tortuoso passo di montagna che procede a zig-zag unendo le province di Nueva Ecija e Nueva Vizcaya, nell'isola centrale di Luzon. Situato a circa 910 metri sul livello del mare, il Balete Pass rappresenta anche la porta di accesso alla regione della valle di Cagayan e alle terrazze di riso Ifugao. A causa della sua importanza strategica come unico accesso tra Pampanga e la valle di Cagayan, il passo divenne teatro di molti sanguinosi combattimenti durante le fasi finali della seconda guerra mondiale. I soldati giapponesi Shobu guidati dal generale Tomoyuki Yamashita cercarono di mantenere le loro posizioni mentre i soldati filippini e americani sotto la guida del colonnello Robert Lapham, erano determinati a trasferirli da febbraio a marzo 1945. Per commemorare i quasi diciassette mila caduti, è stato qui eretto il National Shrine of the Battle of Balete.

#2 Le terrazze di riso di Banaue

Dichiarati Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e considerati “ottava meraviglia del mondo”, questi suggestivi terrazzamenti situati a circa 1500 metri sul livello del mare furono realizzati ben 2000 anni fa al popolo Ifugao, che scavò le montagne con attrezzi rudimentali e, talvolta, a mani nude. Il riso è un emblema di questa terra, elemento base non solo dell’alimentazione ma della cultura stessa di questo popolo che lo considerava un dono degli dei. Per onorare questa valenza sacra del riso, gli Ifugao costruirono dunque le terrazze, considerate un mezzo per avvicinarsi agli dei e raggiungere il Paradiso.

#3 Le antiche grotte sepolcrali di Sagada

Gli amanti dell’avventura, qui, si sentiranno protagonisti di un film alla Indiana Jones. Tra stretti passaggi, angusti cunicoli, profonde gole di roccia e pozzanghere, queste grotte sono un’esperienza indimenticabile… ma solo per i più coraggiosi! Percorrendo i sentieri tortuosi, calpestando a piedi nudi le rocce umide e scivolose, illuminati solo dalla luce fioca di una lampada a benzina, si va alla scoperta della grotta sepolcrale di Lumiang, collegata alla grotta di Sumaging, che ospita un sito funerario con bare che pendono dalla parete della falesia.

#4 Le colline di cioccolato

Le Chocolate Hills sono un gruppo di colline dalla forma insolita e fiabesca - interamente coperte di prati e vegetazione - situate nel mezzo dell'isola di Bohol, sparse in un'area di cinquanta chilometri quadrati. Le colline sono circa 1268, ma se si conteggiano anche i diversi colli minori si raggiunge quota 1776 alture: la più alta raggiunge appena i 120 metri di altezza (ma per la maggior parte sono comprese tra 30 e 50 metri). L’origine di queste formazioni è ancora avvolto nel mistero: secondo la leggenda locale più popolare, in un tempo lontano, due giganti si scontrarono per giorni, scagliandosi addosso delle e enormi pietre che poi rovinavano a terra dando forma a questi rigonfiamenti. Giorni dopo, stanchi di litigare, decisero di fare pace e si strinsero in un abbraccio. Secondo un’altra tradizione, invece, il gigante Arogo, dopo la morte dell’amatissima Aloya, iniziò a piangere inconsolabile: le sue lacrime, cadendo a terra, si trasformarono nelle colline e lì rimasero per sempre in ricordo del suo lutto senza fine. Il nome delle colline deriva dal fatto che, durante la stagione calda, il loro intenso colore verde si trasforma in un marrone cioccolato che dona loro un’atmosfera a dir poco fantastica. Le Chocolate Hills sono inserite nella lista delle destinazioni turistiche nelle Filippine dell'Autorità Turismo delle Filippine, dichiarate monumento geologico nazionale del Paese dal 1988 e in lista per essere inserite tra i Patrimoni dell’umanità UNESCO. 

#5 Vigan

Fondata nel XVI secolo e dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999 come esempio meglio conservato di città coloniale spagnola dell'Asia, Vigan è la più antica città coloniale delle Filippine. Capoluogo della Provincia di Ilocos Sur, è situata nella Regione di Ilocos (sulle coste occidentali dell'isola di Luzon, nel Mar Cinese Meridionale). Passeggiando per le sue caratteristiche strade ciottolate è possibile ammirare un originale mix architettonico, in cui convivono e si contaminano elementi asiatici ed europei. La sua architettura riflette infatti l'incontro di elementi culturali provenienti da altre parti delle Filippine, dalla Cina e dall'Europa, dando vita a un paesaggio urbano che non ha eguali in nessun punto dell'Asia orientale e sudorientale.