Oman
Storia
I primi insediamenti conosciuti dell'Oman risalgono al terzo millennio a.C. quando si sviluppò l’impero Magan lungo la costa settentrionale del paese ricca di giacimenti di rame.
Nel 563 a.C. l’economia della regione declinò e la parte settentrionale dell'Oman fu inglobata nell'impero dei persiani achemenidi. Al sud invece si sviluppava un’economia fondata sugli alberi di incenso da cui si produceva una gomma aromatica che fu la fonte delle ricchezze dell'Arabia fino al VI secolo d.C.
I portoghesi occuparono l'Oman per oltre un secolo, fino a quando furono espulsi nel 1650.
Questa vittoria segnò l'inizio di una grande espansione e nell’Ottocento con il sultano Sa'id II ibn Sultan, il Paese estendeva la sua influenza anche su Mombasa e Zanzibar .
In seguito l’impero fu diviso e gli inglesi ne approfittarono facendo pressione sul sultano perché abolisse la tratta degli schiavi e il commercio delle armi, per cui l'Oman era da tempo tristemente noto.
Nel 1938 salì al trono il nuovo sultano, Sa'id III ibn Taimur, che riuscì a ottenere il pieno controllo dell'entroterra nel 1959 ma riportò il paese in una situazione medievale scatenando la ribellione dei nazionalisti. Nel 1970 ci fu un colpo di stato. Il successivo sultano si impegnò abrogando le oppressive restrizioni sociali imposte dal padre. Gli introiti dei giacimenti petroliferi dell'Oman, relativamente modesti, furono impiegati nella costruzione di strade, ospedali e scuole, infrastrutture che erano state fino a quel momento assai scarse. Nel 1998 l'Oman è stato tra i Paesi produttori di petrolio che hanno ridotto leggermente la produzione, causando l'aumento dei prezzi.
Negli ultimi anni, il sultanato ha continuato a seguire la via delle riforme, all'insegna della democratizzazione in campo politico e delle riforme strutturali in quello economico.