Thailandia
Storia
Le prime tracce di civiltà rinvenute risalgono al VI secolo, in quel periodo numerosi piccoli Stati costituiti da Mon Khmer e Birmani erano in continua lotta tra di loro. Attraverso alleanze e legami matrimoniali la civiltà indiana si diffuse nel territorio. L’evoluzione di questi regni fu interrotta dai Thai, popolazione migrante a sud a causa dei conflitti con la Cina nei territori dello Yunnan. Il primo condottiero storicamente accertato fu Prohm, il quale fondò nell’857 Muang Fang, un regno indipendente. L’invasione mongola spostò l’assetto politico, portando la regione dell’Annam, del Laos a una completa conquista dei Thai. Rama K’amengh, il gran re, costituì il forte regno di Sukhotai ed estese il suo predominio dal Mekong a Pechaburi, adattò inoltre l’alfabeto Khmer alla lingua thai. La dinastia procedette verso una lenta decadenza, in cui un nuovo regno, quello dell’Ayutthaya, andava formandosi nel 1350, in cui si concluse la fusione tra il popolo Khmer e quello thai in modo definitivo, stabilendo inoltre i confini del Paese rimasti intatti per quattro secoli. Il quadro indocinese era caratterizzato da tre grandi aree, quella Birmana, quella Thai e la pianura costiera orientale nel regno dell’Annam. La Thailandia si trovò a fronteggiare i bellicosi Birmani, una lotta protrattasi per un secolo. All’inizio del XVI secolo comparvero i primi europei, in particolare i portoghesi dal fino ai francesi nel 1612. Inizialmente vi fu un’apertura verso la colonizzazione francese, ma quando una spedizione francese occupò Bangkok, un colpo di stato destituì il re e i francesi furono costretti ad arrendersi (1688). Ayutthaya, la città-capitale della Thailandia nel 1764 fu presa e distrutta a causa della guerra contro le popolazioni birmane. Attraverso la nuova dinastia, con capostipite Rama I, la capitale venne spostata a Bangkok definitivamente nel 1782. La Thailandia fu vittima di pesanti trasformazioni geopolitiche, partendo dall’indipendenza della Cambogia nel 1863, del Laos nel 1909 riconosciuto al protettorato francese, fino al passaggio alla sovranità inglese delle regioni Malesi (Kelantann, Perlis e, Trengganu e Kedah). Nonostante la pericolosa vicinanza con protettorati di origine europea, la Thailandia riuscì a mantenere una formale indipendenze grazie all’accordo delle due potenze che ne garantirono la neutralità (1869). In seguito a questo trattato, il Paese sotto diverse dinastie conobbe un periodo di modernizzazione, in cui la schiavitù fu abolita, forti investimenti furono fatti a favore dell’istruzione e si iniziarono grandi opere pubbliche. Si formò così una classe di intellettuali liberali, che imposero al sovrano la ratifica di una costituzione, trasformando ufficialmente la Thailandia in una monarchia costituzionale.