Australia
Immensa e lontanissima, questa sconfinata isola circondata da 500mila chilometri di costa è la meta dei sogni per intere generazioni di amanti della natura, degli sport all’aria aperta e dei viaggi all’insegna della libertà. L’Australia risplende per la sua grande varietà di panorami: spiagge sconfinate lambite da un oceano dove le onde imponenti rappresentano il richiamo irresistibile per migliaia di surfisti, foreste pluviali dall’energia selvaggia e primordiale, deserti dal fascino onirico e lunare, cittadine tranquille ed eleganti, metropoli moderne e caotiche, tra scorci di accecante modernità e angoli dal fascino primitivo tipici della cultura aborigena. Le mille anime di questo Paese convivono e accolgono i visitatori con uno spirito di libertà e spensieratezza che conquistano al primo sguardo.
Le 5 cose da non perdere in Australia
#1 Great Ocean Road
243 chilometri di strada che costeggiano la parte sud-orientale del Paese, tra le città di Torquay e Allansford: la Great Ocean Road, patrimonio nazionale australiano, è l’emblema del viaggio on-the-road da vento in faccia e libertà. Percorrerla permette di sostare presso alcune tra le mete più caratteristiche di tutto il Paese, come i Dodici Apostoli (una serie di faraglioni in pietra calcarea dall’aspetto imponente e suggestivo che si ergono possenti dalle acque dell’Oceano), l’antico villaggio di pescatori di Port Fairy, la bellezza selvaggia di Bells Beach e la città di Lorne, nota per la vivacità della sua nutrita comunità artistica. Questa imponente opera infrastrutturale venne realizzata tra il 1919 e il 1932 dai soldati di ritorno dalla Prima guerra mondiale con l’intento di dedicarla ai compagni caduti durante il conflitto.
#2 Monti Olgas
Chiamati dagli aborigeni Kata Tjuta (che significa “molte teste”), i Monti Olgas sono un complesso di ventotto cupole tondeggianti in arenaria rossa dall’aspetto simile a enormi pagliai. Gli studiosi ritengono che, in origine, il sito fosse un gigantesco letto di roccia sedimentaria: nel corso dei millenni, il tempo ne ha plasmato le forme attraverso l’erosione, dovuta ad agenti atmosferici e tempeste di sabbia. L’esperienza più sorprendere che questo luogo regala ai visitatori è il suggestivo gioco di luci creato dai raggi del sole che colpiscono le cupole di arenaria: un’opera d’arte estemporanea dipinta dalla natura che rimarrà per sempre nei vostri ricordi più incredibili.
#3 Kangaroo Island
Gli amanti della natura troveranno qui il loro paradiso per eccellenza: poco meno di 5mila abitanti per 4400 chilometri quadrati di pura bellezza incontaminata. Solo un terzo dell’isola è caratterizzato da piccole aree abitate e lussureggianti zone agricole, tutto il resto è parco nazionale! Grazie alla sua posizione isolata, il territorio di Kangaroo Island custodisce un tesoro floristico e faunistico autoctono giunto incontaminato fino a noi. L’ecosistema dell’isola, infatti, è unico nel suo genere: tra specie di fiori rari, piante selvatiche, boschi di eucalipto, candide spiagge, zone desertiche e la grande varietà di animali endemici che la popolano (oltre a canguri e koala, qui si possono avvistare foche, leoni di mare, wallaby e pinguini).
#4 Uluru
Questo enorme monolite di arenaria, formato dal monte Kata Tjuta e dal Monte Conner, è alto ben 348 metri e ha una circonferenza di 9,4 chilometri. È situato nel Red Centre, Northern Territory, e venne scoperto nel 1872 dall’esploratore britannico Ernest Giles. Considerato luogo sacro dagli Anangu, oggi rappresenta una delle mete più suggestive di tutto il Paese, un luogo dall’aspetto lunare e dal fascino ancestrale, inserito dal 1987 nell’elenco dei Patrimoni mondiali dell’Umanità dall’UNESCO. Diversi studiosi hanno ipotizzato che Uluru possa essere ciò che resta di una luna terrestre, morfologicamente simile alla marziana Phobos, caduta sulla terra circa 3,5 miliardi di anni fa. Camminando lungo il sentiero Mala Walk che costeggia la base del monolite si va alla scoperta della storia degli aborigeni, tra riti spirituali e leggende: i graffiti incisi sulla roccia che risalgono anche a oltre 20mila anni fa raffigurano pesci, rettili e gli immancabili canguri. Ma il vero spettacolo inizia al tramonto: le ultime luci del sole accarezzano l’imponente monolite dando vita a un’atmosfera dai contorni magici.
#5 Sydney Opera House
Situato a Port Jackson (Sydney Harbour) è forse il simbolo più famoso di tutta l’Australia, capolavoro architettonico del XX secolo, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Nel 1947 il direttore d'orchestra della Sydney Symphony Orchestra, Eugene Goossens, espresse la necessità di dotare Sydney di una struttura musicale che potesse ospitare non solo l'orchestra sinfonica, ma anche opere e spettacoli di musica da camera. Il governo del Nuovo Galles del Sud, concordando sul fatto che la città dovesse aspirare a imporsi come capitale culturale mondiale, diede l'approvazione ufficiale e, nel 1954, convocò il Comitato del Teatro dell'Opera per scegliere il sito di costruzione e dare il via al progetto. Dopo anni di lavori, non senza difficoltà, il teatro dell’opera - progettato dall’architetto danese Jørn Utzon - venne inaugurato nel 1973 dalla regina Elisabetta. E da allora rappresenta la più inconfondibile icona della città. L’edificio, al suo interno, ospita diversi teatri, aree espositivi e ristoranti: con oltre 1800 spettacoli all’anno - tra opere, balletti e drammi - garantisce un’offerta culturale tra le più ricche al mondo.