Cambogia
Un prezioso scrigno d’Oriente, incastonato tra Vietnam, Laos e Thailandia: la Cambogia racchiude al suo interno una serie di tesori inaspettati, che attraggono sempre più turisti da tutto il mondo. Le sue mille sfumature, negli ultimi anni, hanno saputo farsi strada tra le ombre di un difficile passato e rendere finalmente giustizia a una terra di incredibili contrasti e bellezze. Tradizione e modernità si fondono dando vita a un mondo capace di coinvolgere i viaggiatori senza annoiare mai: centri urbani dallo spiccato spirito cosmopolita, piccoli villaggi di pescatori immersi in un’atmosfera di struggente autenticità, angoli di tradizione dominati da templi imponenti e suggestivi, foreste lussureggianti, ampie pianure ricche di vegetazione, paesaggi impervi, fiumi, spiagge di rara bellezza e acque punteggiate da fitti arcipelaghi. Nonostante il flusso di turisti negli ultimi anni registri una crescita costante, questa terra permette ancora di vivere un’esperienza di viaggio autentica: i visitatori qui possono intraprendere una vera e propria avventura alla scoperta di un mondo genuino, a contatto con una popolazione accogliente, immersi in una natura ancora realmente incontaminata e al cospetto di una tradizione dal valore inestimabile.
Le 5 cose da non perdere in Cambogia
#1 Il palazzo reale di Phnom Penh
Phnom Pen in epoca coloniale venne soprannominata “la perla dell’Asia” e fu capitale della Birmania fin dal Quattrocento. Il palazzo reale è formato da un complesso di edifici composto da diverse pagode. La costruzione più importante è la cosiddetta Pagoda d’argento (così chiamata per via del rivestimento del suo pavimento realizzato con cinquemila mattonelle d’argento), sormontata da uno splendente tetto dorato: costruita nel 1892 e restaurata nel 1962, la Pagoda custodisce al suo interno una statua del Buddha scolpita nello smeraldo e riccamente impreziosita da diecimila diamanti.
#2 I templi di Angkor
Angkor è il sito archeologico più importante della Cambogia e uno dei più importanti del Sud-est asiatico Fra il IX ed il XV secolo fu la capitale dell'Impero Khmer. Il tempio khmer di Angkor Wat, dedicato a Vishnu, è il più grande monumento religioso del mondo oltre che il più prezioso della Cambogia. Si trova nei pressi della città di Siem Reap e venne fatto costruire, in appena trent’anni, dal re Suryavarman nel XII secolo d.c. (anche se fu scoperto dall’occidente solo nel 1860 grazie all’esploratore francese Henri Mouhot). Un altro tempio assolutamente da ammirare in quest’area è quello di Bayon, conosciuto per le enormi facce di pietra che adornano le sue cinquantaquattro torri, per un totale di duecentosedici raffigurazioni. Da citare anche il “tempio-montagna” a cinque livelli di Baphuon, a metà dell'undicesimo secolo e dedicato al dio indu Shiva.
#3 Le campagne di Battambang
Il turismo in quest’area al confine con la Thailandia è un fenomeno piuttosto recente: fino a poco tempo fa l’area era ancora roccaforte dei khmer rossi. Oggi Battambang è invece meta richiestissima grazie alla sua ricchezza naturalistica e alla suggestiva bellezza dei suoi paesaggi. Questa incantevole zona rurale è la meta ideale per chi vuole sperimentare la vita tradizionale più autentica della Cambogia. La maggior parte della popolazione risiede in campagna e conduce una vita frugale scandita da ritmi lenti. Secondo l’opinione comune, qui vengono coltivati le qualità migliori di riso e frutta di tutto il Paese.
#4 Il lago Tonle Sap
Tonle Sap - il "Grande fiume dalle acque fresche" - è il più grande lago di acqua dolce del Sud-Est asiatico e rappresenta un ecosistema unico, riconosciuto dall’UNESCO come ambiente ecologico di primo livello e dichiarato Riserva della biosfera nel 1997. Lungo le sue rive sorgono pittoreschi villaggi galleggianti di palafitte che nella stagione delle piogge sembrano davvero fluttuare sospese sulle acque del lago, solcate da una miriade di barchette di commercianti colme di frutta e verdura.
#5 Siem Reap
Uscita dal difficile periodo della dittatura dei khmer rossi, che si protrasse fino al termine degli anni Ottanta, oggi questa moderna cittadina - incastonata tra le rovine di Angkor Wat e il lago di Tonlé Sap e attraversata dal fiume da cui prende il nome - è uno dei maggiori centri turistici del Paese. Qui convivono elementi architettonici e culturali di stampo cinese e coloniale, presenti soprattutto nella zona di Psar Chaa, il mercato vecchio. Il modo più caratteristico per visitarla è a bordo dei tipici tuk-tuk, per poi andare alla scoperta della sua gustosa offerta gastronomica. Siem Reap, in cambogiano, significa “sconfitta del Siam”: il nome è dovuto al fatto che questa zona fu scenario di alcune tra le più importanti battaglie contro le truppe siamesi provenienti dall’odierna Thailandia.