DOVE
Dove vorresti andare
QUANDO
Quando vorresti partire
DURATA
Quanto vorresti star via
BUDGET
Qual'è il tuo budget
TEMA
Cosa cerchi nel tuo viaggio
STILE DI VIAGGIO
Scegli il tuo stile

Spagna


Storia

I primi abitanti della Hispania furono gli Iberi (circa nel 3000 a.C.), popolo di contadini provenienti dal nord Africa. Attratti dalle ricche miniere di argento e rame, arrivano in seguito i Fenici, i quali collocarono delle città fortificate commerciali lungo la costa di Malaga. Fu poi la volta dei Celti nel 900 a.C., ricordati come un popolo di pastori sempre pronti a lottare che si insediò in Spagna per qualche secolo, mischiandosi con le popolazioni preesistenti (Celtiberi). I Celti furono i primi che utilizzarono la lavorazione del ferro e l’utilizzo dei pantaloni per gli uomini. Intorno al 1000 a.C. arrivarono anche i Cartaginesi che si stabilirono lungo le coste e fondarono la città di Gadir, che divenne ricca e prospera. Anch’essi lasciarono alcune importanti eredità alla Spagna come l’alfabeto, la salatura del pesce e la musica. L’arrivo dei Greci nei territori spagnoli sembra sia stato del tutto accidentale, si narra di una nave che, dopo una tempesta venne, trascinata da vento e correnti sulle rive del fiume Tartessos, vicino alla città di Malaga, e gli occupanti della barca decisero di conquistare quella terra ricca e fertile. I Fenici che dovettero lottare contro i Greci, chiamarono in aiuto i Cartaginesi, i quali successivamente conquistarono gran parte della Spagna. I Greci furono sconfitti definitivamente nella battaglia del 535 a. C. nelle acque della Corsica. Alla fine del III secolo a.C., anche i Cartaginesi, non riuscirono a rimanere a lungo nella penisola Iberica. Il territorio ispanico divenne un campo di battaglia fra i Cartaginesi, che da anni controllavano gran parte della penisola, e i Romani. Nonostante la loro valorosa resistenza, furono costretti ad arrendersi all’offensiva dei Romani, con i quali si scontrarono nel corso delle guerre puniche. La sconfitta definitiva ebbe luogo nel 206 a.C. Oltre ai Cartaginesi, i Romani dovettero affrontare le popolazioni locali come, i Celtiberi, che si opposero coraggiosamente agli invasori.

I Romani impiegarono due secoli per sottomettere l'intera regione, fino alla Pax Romana istituita da Augusto nel 19 a.C., che divise l’intera penisola in tre province. Gradualmente nel corso degli anni, usi e costumi Romani si utilizzarono sempre più nella vita degli Spagnoli, la lingua, le leggi e la religione cattolica. In Spagna nacquero molti intelletti dell’antica civiltà latina, come Seneca e gli imperatori Teodosio, Traiano e Adriano. Grandi opere vennero costruite da artisti e architetti che sparpagliarono nei paesi e città come: acquedotti, arene, anfiteatri sculture e mosaici lasciando un importante traccia sul territorio. Nel 476 d.C. l’Impero Romano lasciò spazio alle invasioni barbariche, Alani, Vandali, Svevi e Visigoti che percorsero e invasero la penisola spagnola. I Visigoti, conquistarono buona parte della Spagna lasciando terra bruciata dietro di sé. Sconfissero anche gli Svevi e crearono un loro regno sotto la guida di Eurico, che introdusse il primo codice legislativo germanico. Il regno dei Visigoti, però, era caratterizzato da una debole coesione interna creando cosi un regno instabile e a ogni cambio di sovrano si ripresentavano dure lotte interne.
 
In seguito, numerosi gruppi di ebrei si insediarono in Spagna, indirizzandosi con successo a commerci e affari. La loro presenza non era gradita ai nobili, tanto che cominciarono ad accusarli delle molte congiure che provocarono una continua instabilità istituzionale. Nel 613 gli ebrei vennero obbligati a convertirsi al cristianesimo, ma molti si rifiutarono di farlo e, per cercare di far valere i propri diritti cercarono degli alleati.
 
Il potere dei Visigoti terminò nel 711 a.C., con i Mori che avevano iniziato l’invasione nella penisola favoriti dalla lotte intestine e sconfissero Roderico, l'ultimo re visigoto. In soli sette anni i musulmani conquistarono l’intera penisola tranne le regioni montane della Spagna settentrionale. Durante il loro dominio svilupparono arti e scienze, furono introdotti nuovi metodi di coltivazioni, furono costruiti palazzi, scuole, mosche e giardini. La loro occupazione diede vita alla più brillante civiltà del tempo. Il nord non venne conquistato perche la comunità cristiana di Pelayo riuscì a tener testa al nemico musulmano, nonostante la differenza nel numero dei soldati.  Nel 722 con la Battaglia dei Lagos, i cristiani ottennero un’importante vittoria, rappresentando l’inizio della Reconquista, che doveva riportare l’intero territorio spagnolo di nuovo nelle mani dei re cattolici. La Reconquista è terminata circa sette secoli più tardi, nel 1492, con la conquista dell’ultima roccaforte mora, Granada.  Il grave errore commesso da parte dei fedeli di Maometto, fu quello di tendere a creare piccoli regni indipendenti e autonomi dal potere centrale del califfato di Damasco. Cosi facendo, si crearono tensioni tra i califfati e si indebolirono i governanti, creando continue rivolte interne. I cristiani ne approfittarono fin da subito e riuscirono a fondare piccoli ma saldi regni nel nord, costringendo i Mori a ritirarsi nella provincia meridionale di Al-Andalus.
La riconquista proseguì senza tregua, molti erano i territorio che vennero strappati ai Mori che, cacciati dal sud, cercarono di ritirarsi oltre i Pirenei ma vennero respinti dai Francesi.
 
Nel 1469, anno in cui Isabella di Castiglia sposò Ferdinando d’Aragona (i re cattolici), ci fu una grande svolta e le due corone si unirono. Gli spagnoli riuscirono a conquistare l’ultima fortezza della dominazione araba, Granada, estendendo il loro dominio anche nell’Italia meridionale a Napoli. La Spagna a quell’epoca era alla ricerca di denaro, nuove colonie e una nuova via di navigazione a ovest per le Indie. La regina Isabella si rivolse al navigatore genovese, Cristoforo Colombo, che gli propose un progetto considerato irrealizzabile. In cambio però, Colombo le promise oro, ricchezze e nuove colonie alla quale la regina non riuscì a rinunciare. Dopo sette anni, la sovrana si convinse e finanziò il progetto. 
Nel 12 ottobre 1492 Colombo sbarcò in un isola che chiamò San Salvador, e come tutti gli altri territori scoperti  in seguito, vennero colonizzati dagli spagnoli. In pochi decenni vennero completamente annientate tutte le terre scoperte dai conquistatori. Con la conquista dell’ultima roccaforte musulmana e la persecuzione degli ebrei, costretti a convertirsi alla religione cattolica, la Spagna si connotava come un regno cattolico ed enormemente forte.
Nel 1516 Carlo V, diventò imperatore (dopo la morte di Ferdinando). Il nuovo sovrano si rese subito impopolare, promuovendo un drastico ritorno alla monarchia assoluta. La Spagna controllò tutto il traffico commerciale con le nuove colonie nei territori americani. Tuttavia, tutto questo potere commerciale provocò una serie di costose guerre contro Inghilterra, Francia e Olanda, e fermò lo sviluppo delle colonie.
 
Il regno di Carlo IV di Borbone iniziò nel 1788, dominato dal suo Ministro Godoy. Con lo scoppio della rivoluzione francesce, ci fu un grossa influenza politica e un cambiamento delle loro idee riformiste. Nel 1808, Napoleone invase la Spagna.  Tra gli abitanti Madrileni si generò subito un malcontento. Tra il 1808 il 1814, durante la Guerra d’indipendenza spagnola la corona passò a Giuseppe Bonaparte. Alla sconfitta delle truppe francesi seguì il ritorno al trono di Ferdinando VII. I successivi venti anni di regno furono disastrosi e la Spagna subì una grave crisi economica; le colonie d’America si ribellarono, e una dopo l’altra proclamarono l’indipendenza. Nel 1873 fu proclamata la Prima Repubblica, che fallì a causa dei complotti monarchici.
 
Alfonso III regnò fino al 1931 e sotto di lui venne introdotto il suffragio universale maschile (nel 1890). La Spagna perse anche le ultime colonie come Cuba e Filippine. Di fronte alla inarrestabile rovina verso cui si stava dirigendo il Paese, fu chiara la necessità di dover abbandonare una volta per tutte le ambizioni di essere una potenza internazionale, a favore di una profonda riorganizzazione interna. Nel 1923 dopo una serie di tensioni interne fra anarchici ed esercito, avvenne la presa al potere del generale Primo de Rivera con il consenso del re. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la Spagna decise di rimanere neutrale e di non schierarsi con nessun alleanza, cercando così di occuparsi della sua crescita sociale ed economica. Grazie alla dittatura del generale, l’economia fiorì di nuovo ma con la crisi internazionale del 1929, l’equilibrio precario che si era creato si destabilizzò e l’anno dopo il generale fu costretto a dimettersi.
 
Nel 1931 con le libere elezioni e il successo delle sinistre, venne proclamata la Seconda Repubblica. Ma nel 1936 a causa delle grandi incertezze e tensioni, scoppiò la rivolta del generale Francisco Franco, che prese il potere dopo tre anni di guerra civile e con l’aiuto di Hitler e Mussolini. I repubblicani vennero sconfitti, imprigionati e uccisi. Il celebre quadro “Guernica” dipinto da Picasso ricorda il terribile bombardamento tedesco avvenuto sulla cittadina basca.
Nonostante il forte legame tra Franco e i regimi nazista e fascista, durante la Seconda Guerra Mondiale la Spagna cercò di mantenersi neutrale. Al termine del conflitto, l’Alleanza Atlantica, decise di sabotare la dittatura di Franco e di negare l’ingresso del Paese spagnolo nella NATO, escludendola quindi dagli investimenti del piano Marshall, anche se rimase fuori dal conflitto Mondiale. Grazie alla manovra di Franco, che scelse di instaurare un regime cattolico, la Spagna riuscì a sopravvivere alla crisi economica; costruirono strade, università, centrali idroelettriche, case popolari e centri di villeggiatura. L’unica cosa che continuava a mancare sotto il governo di Franco era la libertà: ogni gesto di protesta o tentativo di ribellione alla severe restrizioni, veniva soffocato nella violenza. Dopo la morte del generale Franco avvenuta nel 1975, salì al potere Juan Carlos di Borbone, che era osservato con contrarietà dai cittadini perché era stato scelto ed educato dal Generale come suo successore. Le cose però andarono diversamente, nel giro di dieci anni il Paese si catapultò in una corsa alla modernizzazione guadagnando un posto di tutto rispetto in Europa.
 
Nel 1981 la Spagna entrò nella Nato e nel 1986 nella Comunità Europea con Madrid capitale culturale d’Europa.
Nel 1981 un gruppo di membri della Guardia Civil, irruppe alla Cortes di Madrid tentando un colpo di Stato. Prese in ostaggio un gruppo di deputati, annunciando l’occupazione della città da parte dei militari, ma Juan Carlos riuscì a ristabilire la democrazia.